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20/11/2024 18:10:00

Assistenza igienico personale, Ciminnisi: "La Regione ripristini il servizio nel Trapanese"

 «Non si misurano con il metro della burocrazia e degli adempimenti contabili i bisogni degli alunni con disabilità e il loro diritto a frequentare la scuola con dignità e
con il necessario sostegno. I diritti vanno garantiti, anche assumendosi responsabilità, amministrative e personali». Lo ha affermato la deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, dopo aver appreso che il Libero Consorzio Comunale di Trapani avrebbe sospeso il servizio di assistenza igienico personale per gli alunni disabili degli istituti superiori a causa del mancato trasferimento del finanziamento da parte della Regione Siciliana. In un’interrogazione urgente la deputata ha chiesto al Governo Schifani come sia possibile che ciò sia accaduto e soprattutto che vi ponga rimedio.

«Con profonda preoccupazione e indignazione - continua Ciminnisi - apprendiamo la notizia riportata dagli organi di stampa. Siamo anche stupiti che si sia giunti, ancora una volta, a un corto circuito incomprensibile per le famiglie di questi giovani studenti. Sono noti, in linea di massima: gli alunni che ne hanno bisogno e il fabbisogno finanziario. Sono certi l’inizio e la fine dell’anno scolastico. Possibile che ogni volta la Regione e gli enti locali non riescano a programmare il servizio in modo da garantirlo in via strutturale e senza interruzioni? Possibile che, per un motivo o per un altro, le famiglie debbano sempre farsi carico di richieste, proteste e guerre di carte bollate?».

«Questa ennesima impasse - conclude la deputata - mette a rischio l’inclusione e la dignità di decine di studenti. È inaccettabile che si neghi il diritto all’autonomia e all’assistenza a chi ne ha più bisogno. È inaccettabile che ciò accada dietro il paravento di atti amministrativi e orpelli burocratici. Il Governo regionale provveda con urgenza perché siano garantiti continuità e qualità dei servizi, perché ogni giorno di ritardo è una mortificazione della dignità personale degli studenti più fragili che un Paese civile non può permettersi».