Fari ancora accesi sui contributi a pioggia dati dalla politica siciliana. Dalle decine di sagre e concerti finanziati, fino alle polemiche per il contributo di 300mila euro al Trapani Calcio nella finanziaria estiva, sono tante le spese che hanno attirato l'attenzione della magistratura.
Un’attenzione che si è fatta più pressante soprattutto dopo il caso degli abbondanti contributi elargiti in favore delle associazioni e delle società che ruotano attorno al deputato regionale FdI Carlo Auteri.
Le indagini della Corte dei Conti e della Procura
In campo ci sono due inchieste, che procedono parallelamente e che già hanno in qualche modo rotto un giocattolo che negli anni ha permesso ad enti, associazioni, e società vicine ai politici di ottenere cospicui contributi nei maxi emendamenti dedicati al turismo.
La Corte dei Corte dei conti vuole vederci chiaro, e nei giorni scorsi ha sequestrato dei documenti all’assessorato Spettacoli. I magistrati contabili si stanno affidando alla Guardia di Finanza per le indagini, e si stanno esaminando gli atti prodotti nella legislatura in corso – e cioè dalla prima finanziaria della maggioranza del governo Schifani, approvata a inizio del 2023, fino all’ultima variazione di bilancio – con particolare riferimento ai «contributi straordinari» assegnati, in più battute, ad associazioni e soggetti privati. L’idea è quella di ricostruire il percorso che fanno i fondi pubblici assegnati e che collegamento ci possa essere tra i beneficiari e i politici. Indagano anche le Procura di Siracusa e Palermo che hanno aperto un fascicolo dopo le inchieste giornalistiche sul caso Auteri. Una vicenda sollevata dal parlamentare regionale del gruppo misto Ismaele La Vardera che ha anche pubblicato una registrazione in cui Auteri, nei bagni dell’Ars, lo minaccia di conseguenze fisiche.
Le inchieste giornalistiche e le denunce delle altre associazioni
Non solo la magistratura. Come dicevamo ci sono anche diverse inchieste gionalistiche, con i media nazionali, che si stanno interessando della pioggia di contributi che l’Ars ha fatto cadere sulle associazioni e le società vicine ai politici. Dal Fatto Quotidiano a Presa Diretta, si sta cercando di scoperchiare un sistema andato avanti per troppo tempo e portato alla ribalta dalla denuncia di Ismaele La Vardera e dalle segnalazioni di decine di associazioni culturali e teatrali stanche di essere penalizzate da un sistema clientelare. "Non possiamo continuare a vivere in un sistema dove non è il merito a essere premiato, ma la vicinanza ai politici. È necessario riprendere un percorso di trasparenza e decoro istituzionale. La cultura è un bene di tutti, non di pochi", dice Pompeo Benincasa, che assieme ad altri animatori culturali e circa un centinaio di associazioni hanno denunciato un sistema marcio.
I 300 mila euro al Trapani Calcio
Tra le polemiche ci è finita anche la F.C. Trapani 1905 Srl, la società di calcio del Trapani del patron Valerio Antonini che è anche proprietario della squadra di basket e della tv Telesud. La sua società di calcio ha beneficiato del contributo da 300 mila euro ottenuto quest’estate dalla Regione nella manovra finanziaria.
E’ stata una delle elargizioni più generose volute dalla Regione. Ed ha suscitato molte critiche perchè membro dello staff del Trapani Calcio, e consulente legale di Antonini, come “General Counsel”, è l’avvocato Roberto Schifani, figlio del presidente della Regione. Un contributo quello alla società granata che era stato elargito per il "conseguimento degli scopi sociali". Già in estate c’erano state aspre polemiche, con gli interventi degli esponenti dell’opposizione all’Ars. A sollevare maggiori critiche sempre Ismaele La Vardera.
Un Natale senza regali
Dopo gli scandali la politica siciliana dice di voler correre ai ripari. Il presidente della Regione, Renato Schifani, pur avendo un figlio nello staff di una società abbondantemente sovvenzionata dalla Regione, si è detto “pronto a collaborare perché si metta ordine anche con una norma-quadro che disciplini le regole di sussistenza dei requisiti per potere ottenere questi contributi”. L’Ars intanto si prepara ad un Natale con la cinghia tirata, per evitare ulteriori polemiche. Bisogna far passare la bufera, e l’idea è quella di non dare nell’occhio. A Natale, infatti, solitamente vengono elargiti altri contributi a pioggia ad associazioni ed enti di turismo e spettacolo. Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha annunciato la tagliola.
Sagre e spettacoli, i regali meloniani
In Sicilia da due legislature l’assessorato al Turismo è in mano a Fratelli d’Italia, il partito della premier.
Tra i contributi più rilevanti spiccano i 97mila euro destinati a Sortino, nel Siracusano, per la sagra del miele e altre celebrazioni. Anche il pesce azzurro riceve attenzione: la sagra di Santa Flavia ottiene 10mila euro dall’assessorato all’Agricoltura, mentre quella di Marzamemi si accontenta di 5mila dall’assessorato al Turismo.
Il Messinese si distingue per i fondi destinati a sagre legate ai Nebrodi: 7mila euro per la sagra del suino nero a Cesarò e 10mila per quella del fungo porcino ad Alcara Li Fusi. L’assessorato al Turismo, ora guidato da Elvira Amata, ha speso nel 2023 oltre 11 milioni di euro in contributi, sollevando critiche per la gestione poco trasparente. Ci sono, ad esempio, 7 milioni e 483 mila euro destinati a interventi di promozione turistica e sportiva. Ed è proprio da questo finanziamento che si attinge per concedere un contributo di 130.950 euro per manifestazioni “Religiose, Storiche e Natalizie” a Santa Lucia del Mela, nel Messinese, ovvero nella provincia della Amata. Ed è sempre in questa provincia che le sagre fanno gola, tanto da contendersele tra assessorati.
All’Ars si dice che bisogna, adesso, mantenere un profilo basso. Ma sono soldi che fanno gola e che in vista di un possibile maxi emendamento, che assolve tutti, la Regione potrebbe continuare ad alimentare mance e mancette.