Vincere con la Cavese. Il Trapani non ha altre possibilità nella sfida di questo pomeriggio con i campani. Vincere per interrompere la serie nera, con un punto in 3 partite e una sola vittoria in sei gare, ma la vittoria è anche 'l'unica possibiltà che ha Salvatore Aronica per salvare la sua panchina.
Il Trapani in queste ultime settimane è scivolato a 11 punti dalla vetta e l'allenatore è finito sulla graticola proprio per i risultati ottenuti, ma anche per la gestione delle partite.
I cambi di Monopoli, dove ha arretrato il baricentro della squadra facilitando il forcing dei pugliesi, e quelli di Giugliano, con i granata che hanno finito in 10 per l'infortunio a Zuppel quando le sostituzioni a disposizione erano terminate, già a 25 minuti dalla fine della gara, hanno lasciato l'amaro in bocca.
Ma il tecnico palermitano non è certamente l'unico colpevole del momento no, costretto, come è, a dover dimostrare, partita dopo partita, di meritarsi la panchina del Trapani, ereditata a stagione in corso.
La società ufficialmente ha confermato la fiducia al tecnico palermitano, anche se si susseguono i nomi dei possibili sostituti, a cominciare da Pasquale Marino per finire con Michele Pazienza, l'allenatore che aveva cominciato cominciato la stagione all'Avellino, prima del suo allontamento per i risultati che erano al di sotto delle aspettative.
Aronica, dal canto suo, non può fare altro che schierare l'undici che ritiene gli possa assicurare maggiori garanzie in un momento delicato come quello che sta vivendo il Trapani.
Anche perché, con la Cavese non conterà tanto il bel gioco, ma il risultato e, quindi, sarà fondamentale anche l'approccio dei calciatori e la loro capacità di reagire agli eventi negativi che, nel corso di ogni partita, si verificano.
Praticamente, i problemi che ha evidenziato il presidente Valerio Antonini più volte: il Trapani non è capace di reagire nei momenti difficili, ma, adesso, i calciatori sono chiamati a risollevarsi per loro, per migliorare la classifica e anche per il loro allenatore che, nel corso delle varie dichiarazioni, non ha mai scaricato le colpe proprio sui calciatori.
Aronica è stato capatultato alla guida della prima squadra. In estate aveva accettato di ritornare al Trapani per allenare la Primavera, ma, poi, l'esonero di Torrisi e i mancati accordi con gli allenatori contattati a settembre, hanno convinto il presidente ad affidargli la conduzione.
Per lui, quindi, un cambio radicale, rispetto alle previsioni soltanto di qualche mese addietro. E' passato da una formazione di giovani che esordiva nel campionato Primavera 4, alla prima squadra, costruita per vincere il campionato. Magari non sarà la fuoriserie che era nello scorso torneo in serie D, ma, sulla carta, ha tutto in regola per giocarsi ogni partita contro ciascun avversario e dire la sua, magari, per la vittoria finale.
A patto, però, che la squadra possa esprimersi nel modo migliore trovando il giusto equilibrio anche e soprattutto dal punto di vista mentale e Aronica dovrà essere bravo proprio in questo: isolare i suoi calciatori e se stesso dalle tante, troppe voci che circolano e concentrarsi esclusivamente sulla partita.
Non avendo molte alternative, il Trapani dovrà essere bravo a spingere sin dall'inizio, per non consentire alla Cavese di esprimere il proprio gioco. Per farlo occorrerà una maggiore attenzione in difesa, reparto dove si sono registrati diversi errori nelle ultime partite, e assicurare un maggiore filtro a centrocampo.