Alla conferenza stampa, che ha fatto seguito alla Conferenza di Servizio, erano presenti il Sindaco di Marsala, Renzo Carini, il manager generale dell’Asl, Gaetano D’Antoni, e Maria Concetta Martorana, dirigente sanitario del San Biagio e del nuovo nosocomio.
Conferenza breve, fatta di molti dubbi e tanti “non so”.
“Siamo in dirittura d’arrivo” – ha detto il Sindaco . Ma poi ha spiegato anche che mancano ancora certificazioni importanti come il Certificato di Collaudo Statico, del Genio Civile, che l’Asl ha già richiesto ma che non può ancora essere rilasciato perché, a sua volta, il Genio Civile ha bisogno di ulteriori documentazioni non ancora prevenutegli. Si attende anche il Certificato Prevenzione Incendi, la cui mancanza è emersa nel febbraio scorso. Secondo quanto dichiarato in conferenza stampa, l’appalto è già stato affidato e i lavori dovrebbero essere conclusi fra 45 giorni. Sul quando l’ospedale però potrà dirsi definitivamente operativo, ci sono ancora molte incertezze. E per aggiungere incertezze su incertezze, si aspetta anche il riordino della rete ospedaliera siciliana che dovrebbe diventare legge proprio in questi giorni. Da questo dipenderà molto, compresa la definizione di quali reparti saranno presenti nel nuovo ospedale marsalese. “Saranno certamente garantite le ospedalità di base” – ha dichiarato comunque D’Antoni, intendendo, fra queste, reparti come medicina, chirurgia, ortopedia, ginecologia e pediatria.
Dal riordino della sanità regionale dipendono anche le risorse umane che lavoreranno nel nuovo ospedale. D’Antoni ha sottolineato che, allo stato attuale, il San Biagio lavora con un organico di molto inferiore alle sue necessità e che, al momento non è possibile fare nuove assunzioni. Ma se le risorse sono già scarse per il San Biagio, come possono essere sufficienti per una struttura molto più complessa, come l’ospedale di Cardilla? Nel frattempo, fra sabato e domenica, al San Biagio sono caduti ancora altri calcinacci.
Ecco una galleria di immagini con tutte le foto del nuovo ospedale di Cardilla. Si tratta di una struttura molto grande, deserta, con pochissimi macchinari (ma tutti tecnologicamente all'avanguardia). I lavori sono ancora in corso, qualche difetto di lavorazione si nota qua e là. Ma soprattutto questo ospedale pare sovradimensionato rispetto non solo alle esigenze di Marsala, ma alla capacità organizzativa dell'Asl.
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Nel pomeriggio a parlare di sanità è stata l'opposizione. Una delegazione del partito democratico, con tutti i dirigenti marsalesi, i deputato Oddo e Ferrara, alcuni cittadini, la stampa, ha fatto una singolare visita guidata al nuovo nosocomio di Contrada Cardilla, per contastarne la perfetta funzionalità (molte apparecchiature già montate risultano anche all'avanguardia) e per aumentare il senso di rabbia e di impotenza rispetto ad una vicenda sempre più paradossale, come sottolineato nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla visita.
Ricordiamo che la “favola” dell’apertura del nuovo ospedale (innominabile dal momento che ancora non si sa bene se si chiamerà Paolo Borsellino, Cardilla o con altro nome ancora) va avanti ormai da più di un anno. In effetti, a detta del Sindaco Carini, il nuovo ospedale di via Salemi doveva essere pronto a marzo 2008, ma la Asl nel tempo ha raffreddato via via gli animi, facendo emergere tutta la complessità nel trasferimento dei reparti. I primi reparti trasferiti dal Presidio Ospedaliero “San Biagio” di Marsala al nuovo ospedale furono la Farmacia e la Medicina Trasfusionale a gennaio 2008 per riprendere poi soltanto il 14 novembre con il trasferimento dell’Unità Operativa di Patologia Clinica (Laboratorio di Analisi), seguito poi dal trasferimento, il 24 dicembre, dell’Ufficio Ticket e Prenotazioni e dell’Ambulatorio per l’esecuzione dei prelievi e il 16 gennaio dell’ufficio Archivio Cartelle Cliniche.
Poi tutto bloccato: alla fine di gennaio 2009 viene infatti sollevato dalla Commissione Sanità della Provincia di Trapani un problema di agibilità del nuovo ospedale, problema poi confermato il successivo 18 febbraio 2009 dal controllo della Guardia di Finanza e dai Vigili del Fuoco, che ha fatto emergere gravi irregolarità nella struttura, in merito alla sicurezza nei luoghi di lavoro (la normativa sui luoghi di lavoro è infatti regolata da una legge nuova di “zecca”, la numero 81 del 2008, che ha modificato la precedente 626/94: in pratica, la struttura di Cardilla non è in regola con la nuova normativa).
In più, alla nuova struttura manca anche il certificato anti-incendio, la certificazione del Genio Civile e il collaudo di alcuni impianti. Ancora tutta da stabilire è poi l’assetto organizzativo del nuovo ospedale e, soprattutto, mancano le risorse necessarie per assumere del personale tanto che, probabilmente, la struttura funzionerà con personale medico, paramedico, e infermieristico insufficiente.
Insomma, la favola continua … speriamo solo finisca bene … prima o poi …