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08/04/2009 05:17:00

"Sos gioco d'azzardo" in provincia di Trapani

Le ricerche portano in provincia di Trapani ad indivuare il giocatore affetto da patologia da gioco d'azzardo nella fascia di età compresa tra i 30  e i 40 anni per gli uomini, e tra i 25 e i 35 anni per le donne. Gli uomini spesso sono dei disoccupati, le donne delle casalinghe. Ma la patologia è in grande aumento tra i pensionati e gli  anziani. La slot - machine, il videopoker, è fra tutti i giochi d'azzardo quello che crea la maggiore dipendenza.

L’Italia si colloca al terzo posto fra i paesi che giocano di più al mondo, preceduta solo da Giappone e Regno Unito; il mercato italiano rappresentava il 9% di quello mondiale. Nel 2008 la spesa procapite è stata di  oltre 790 euro annui per ogni italiano e in Regioni quali Sicilia, Campania, Sardegna e Abruzzo le famiglie investono in gioco d’azzardo il 6,5% del
proprio reddito.
A fronte di un’evidente contrazione dei consumi familiari negli ultimi anni, cresce la voglia di giocare nella speranza del colpo di fortuna; la spesa in Italia per il gioco d’azzardo passa dai 14,3 miliardi di euro incassati nel 2000, ai 18 del 2002, ai 23,1 raccolti nel 2004, ai 28 nel 2005, ai 35,2 miliardi di euro nel 2006, ai 42,2 miliardi nel 2007, agli oltre 47,5 miliardi del 2008 (2)
Come fatturato quella dei giochi d’azzardo è la 3° industria in Italia dopo Eni e Fiat. La maggior causa di ricorso a debiti e/o usura in Italia è da attribuire all’azzardo.
A fronte di un maggiore volume di gioco in Italia di 12,2 miliardi di euro dal 2004 al 2006, le entrate per l’erario sono diminuite da 7,3 a 6,7 miliardi di euro.

Il trend di crescita del gioco autorizzato nel nostro Paese è sicuramente attribuibile anche agli impulsi generati dalle manovre economiche. Non c’è stato anno, infatti, in cui l’Esecutivo non abbia introdotto nuove offerte di gioco d’azzardo pubblico.
Nel 1997 vengono introdotte la doppia giocata di Lotto e Superenalotto e le Sale scommesse; nel 1999 investitura ufficiale per il Bingo; nel 2003 spazio in Finanziaria alle Slot machine, nella Finanziaria 2005, ecco introdotte la terza giocata del Lotto, le scommesse Big Match, le scommesse on line, nel 2006 i nuovi corner e punti gioco per le scommesse.
Si è passati dalle 3 occasioni di gioco autorizzato alla settimana degli inizi del ’90 (totocalcio, lotto e scommesse ippiche), alle oltre 20 occasioni di gioco attuali (15 possibilità settimanali, più gratta e vinci, sale bingo (242), slot machine (con circa 200.000 apparecchi diffusi in tutto il territorio nazionale), sale scommesse (1.400), poker on line…).
Con il Decreto Bersani la proposta di giochi è aumentata ulteriormente: con l’art.38 viene modificata la disciplina vigente del settore dei giochi da intrattenimento: è costituita una rete strutturata di punti vendita, è offerta la possibilità di poter installare nelle sale Bingo apparecchi di intrattenimento per i giochi su base ippica, (istituendo altri 16.300 nuovi punti in cui è possibile giocare d’azzardo), si allarga ulteriormente la possibilità di giocare e scommettere anche con il poker on line.

Al di là di incamerare i miliardi di euro che provengono dal gioco, lo Stato non ha fatto praticamente nulla. L’attenzione alle conseguenze negative che possono derivare dall’ampliamento del fenomeno del gioco d’azzardo, ha prodotto soltanto l’approvazione da parte del Senato del precedente Governo di un ordine del giorno che impegnava il Governo a “destinare parte dei proventi derivanti dalla raccolta conseguente ai giochi e alle scommesse ad appositi capitoli di spesa dello stato di previsione del Ministero dell’Istruzione per la realizzazione di campagne di informazione e di educazione dei giovani”. In concreto questo fondo di 100.000 euro per l’anno 2007 (suddiviso per i 6.500 Istituti Superiori a cui doveva andare) comportava un budget complessivo di 15,30 euro per attivare politiche di prevenzione e informazione in ogni Istituto Scolastico.