Mentre il Buccaneer, il rimorchiatore italiano sequestrato sabato dai pirati nel Golfo di Aden, ha raggiunto le coste somale, ieri è stato liberato con un blitz il capitano americano Richard Phillips, rimasto 5 giorni a bordo di un canotto di salvataggio della Maersk Alabama, attaccata mercoledì scorso al largo di Mogadiscio.
Sta bene l'equipaggio del Buccaneer. Mentre la Farnesina chiede il «massimo riserbo» per favorire una positiva soluzione della vicenda della nave italiana, fonti della Micoperi, la so
cietà armatrice, precisano che l'equipaggio della Buccaneer - 16 persone, tra le quali 10 italiani, 5 romeni ed un croato - «sta bene». Il rimorchiatore italiano ha raggiunto la costa della regione autonoma del Puntland in Somalia anche se non si conosce al momento l'esatta località . Nella zona è arrivata la 'Maestralè - nave della Marina Militare italiana con 220 uomini e due elicotteri a bordo - pronta «a ogni evenienza» e a seguire le indicazioni che riceverà . La situazione in nella zona è molto tesa. Ieri diversi elicotteri militari sono stati visti sorvolare l'area di Haradheere, dove si ritiene vi siano i covi dei pirati. «Ci sono contatti con nazioni limitrofe che dicono che l'equipaggio sta bene e non ci sono problemi», ha riferito Silvio Bartolotti, general manager della Micoperi Marine Contractors di Ravenna ribadendo che non vi è stata finora nessuna richiesta da parte dei pirati e sottolineando di non «avere idea sui tempi della crisi».
I dieci italiani sequestrati. Ecco l'elenco dei dieci italiani presenti sul Buccaneer:
1) Mario Iarlori, comandante, iscritto alla Capitaneria di porto di Ortona (Chieti);
2) Mario Albano, primo ufficiale di coperta, iscritto alla Capitaneria di Porto di Gaeta (Latina);
3) Tommaso Cavuto, secondo ufficiale di macchina, iscritto alla Capitaneria di Porto di Ortona (Chieti);
4) Ignazio Angione, direttore di macchina, iscritto alla Capitaneria di Porto di Molfetta (Bari);
5) Vincenzo Montella, marinaio, iscritto alla Capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli);
6) Giovanni Vollaro, marinaio, iscritto alla Capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli);
7) Bernardo Borrelli, marinaio, iscritto alla Capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli);
8) Pasquale Mulone, marinaio, iscritto alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo (Trapani);
9) Filippo Speziali, marinaio, iscritto alla Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno);
10)Filomeno Troino, cuoco, iscritto alla Capitaneria di Porto di Molfetta (Bari).
Famiglie in apprensione. Nelle località di provenienza dei marinai cresce l'apprensione delle famiglie. Sono tre i marittimi abruzzesi sequestrati dai pirati in Somalia. Oltre al comandante Irnieri e al macchinista Cavuto, c'è anche Filippo Speziali, di 50 anni, originario di S.Benedetto del Tronto ma residente a Martinsicuro (Teramo). I familiari lo descrivono «forte e ottimistà » e, pur nell'angoscia, si dicono abbastanza fiduciosi in una soluzione positiva della vicenda, proprio per il carattere di Speziali e per la sua esperienza. «È imbarcato da una vita» racconta la sorella Mariella, che vive a Colonnella, con l'anziana madre. I parenti sono sparsi fra tre regioni: Abruzzo, Marche e Umbria, per uno strano caso del destino tutte e tre toccate dal terremoto. A Martinsicuro ci sono la moglie e una figlia di 18 anni. A Porto d'Ascoli c'è un'altra sorella. Si tratta da una famiglia, originaria di San Benedetto del Tronto, di marinai a pescatori da generazioni. «Siamo sempre stati in mezzo all'acqua, praticamente siamo nati su una barca da pesca» racconta un cugino che si è trasferito in Umbria.