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14/04/2009 07:31:07

Persi i contatti con il "Buccaneer". Ansia a Mazara del Vallo

Dal ministero degli Esteri invitano al «massimo riserbo». Semmai trattativa ci fosse si scoprirà alla fine. A più di due giorni dal sequesto dal rimorchiatore della Micoperi Marina Contractors è arrivato solo un segnale. Non dal pulsante utilizzato in caso di assalto, ma via mail: «Nave attaccata da bucanieri...». Erano le 12,07 di sabato. «In quel momento - spiega da Pescara Remo Di Martino, avvocato della società armatrice - il Buccaneer era verso le coste dello Yemen e viaggiava rimorchiando due piattaforme ad una velocità di non più di 5 nodi».

Come dimostra il messaggio via mail, a bordo computer e comunicazioni funzionano. E questo potrebbe rivelarsi il canale più diretto per un’eventuale trattativa. E’ quel che sperano armatore e parenti. Trattativa, dunque. Da domenica mattina la fregata Maestrale ha raggiunto il golfo di Aden, 220 uomini, due elicotteri, «pronti ad ogni evenienza». Al momento, però, un intervento, un blitz, sembra escluso. «Non vi è nessuna ipotesi di questo tipo», riferiscono fonti governative. E aggiungono che gli ostaggi sarebbero in buone condizioni. «Da contatti con nazioni limitrofe sappiamo che l’equipaggio sta bene e per loro non ci sono problemi», fa sapere l’armatore Bartolotti. Ai parenti, si capisce, non può bastare. «Non vorremmo che la situazione degenerasse dopo il blitz americano», dice da Gaeta Erasmo, cugino del primo ufficiale Mario Albano. Hanno sempre trattato, i pirati del Puntland. E su questo conta l’armatore Bartolotti, ieri in viaggio tra Roma e Ravenna, tra una riunione all’unità di crisi della Farnesina e un incontro con Fabrizio Matteucci, il sindaco.

A metà pomeriggio la richiesta di silenzio stampa. «La grande attenzione ricevuta dai media, la mancanza di nuove notizie e l’assenza di qualunque contatto con i pirati, la previsione di alcuni giorni di attesa prima che si stabilisca un contatto certamente favorito dai riflettori spenti - si legge nella nota diffusa dalla Micoperi - ci impongono una sosta e il silenzio stampa fino a data da destinarsi». Fine delle comunicazioni ufficiali. Quelle ufficiose lasciano immaginare le diplomazie e l’intelligence al lavoro. La disponibilità alla trattativa l’armatore l’aveva annunciata subito e la prima mossa spetta ai pirati. Avrebbero a disposizione il canale più sicuro, il computer di bordo o uno dei portatili dei marinai: fino a ieri sera, però, non risultavano contatti. L’ipotesi è che le trattative si svolgano lontano dalla costa di Lasqorey, dove i satelliti continuano ad inquadrare il Buccaneer. L’agenzia France Presse riporta la dichiarazione di un portavoce dei sequestratori: «La nave italiana ha più di dieci pirati a bordo ed è scortata da tre battelli veloci». Ultima comunicazione pure questa. Così a Ravenna, all’unità di crisi della Farnesina, nella case dei parenti dei marinai, non resta che aspettare un segnale, magari proprio via mail da uno dei computer del Buccaneer. La previsione è che possa rivelarsi un’attesa lunga. Il rimorchiatore si sa dov’è, i marinai non è sicuro che siano ancora a bordo, la trattativa forse deve ancora cominciare. E allora è meglio il silenzio. «Siamo certi che si comprenda la delicatezza del momento», dice e conclude Bartolotti. Più che un rimorchiatore, ci sono 16 marinai da salvare. E una trattativa che non è ancora cominciata.

Ancora grande attesa a Mazara del Vallo per le sorti del marinaio cinquantenne Pasquale Mulone, uno fra i dieci italiani sequestrati dai pirati nel Golfo di Aden, a bordo del rimorchiatore Buccaneer. Pasquale Mulone è iscritto negli elenchi della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo. In attesa di notizie più precise Il presidente della Provincia di Trapani,On. Mimmo Turano ha dato mandato all’Assessore Provinciale, Nicola Lisma di sollecitare l’Unità di Crisi della Farnesina al fine di intervenire presso le autorità competenti nel tentativo di assicurare al più presto il ritorno a casa del marinaio, Pasquale Mulone insieme a tutti gli altri uomini dell’equipaggio. L’Assessore Lisma, cosi come concordato con il Presidente Turano, rimane in continuo contatto con la Farnesina.