Questa lettera è stata scritta da una carissima amica di Liliana Maltese: Daniela Sammartano. A leggerla in chiesa, il giorno del funerale, è stato lo stesso parroco che ha celebrato la Santa Messa, don Carmelo Caccamo (tra le lacrime anche lui).
E come al solito ci hai stupito tutti ancora una volta!
Sei riuscita a distinguerti in tutto: nella capacità di relazionarti agli altri, nelle numerose amicizie che hai mantenuto nel tempo, nella bellezza morale ed esteriore, nel perfezionismo della tua fantastica casa e nella cura dei tuoi familiari tutti.
E cosa fai? Ci hai stupito ancora una volta, per l’ultima volta, nella tua uscita di scena, la più eclatante, la più tragica e la più dolorosa.
Hai voluto distinguerti anche nella malattia che ti ha colpito, non una qualsiasi, ma una delle più rare. Ma tu che hai fatto? Quello che hai saputo fare meglio in tutta la tua vita, dimostrare la tua incredibile forza. Pensando a te ho sempre pensato ad una roccia che niente e nessuno può smuovere se non la propria volontà . E così la tua forza, insieme all’amore che tutti i tuoi cari ti hanno dimostrato, ti hanno permesso di sopportare un dolore immenso e purtroppo molto più forte di te!
Hai dovuto lottare, hai dovuto soffrire ma purtroppo il male si è intestardito ed ha voluto vincerti, certo non glielo hai permesso facilmente e del resto solo tu, con la tua resistenza avresti potuto tentare un impresa simile: un’estate di dolori e sei mesi di sofferenza immane.
Tu adesso hai finito di soffrire finalmente, ma adesso tocca a noi sentire tanto dolore e per tanto tempo. Un dolore fatto di tanti “perché†e di tanti “non è giustoâ€. Perché… che non è stato giusto lo sappiamo tutti, come tutti sappiamo che non te lo meritavi e che tanta sofferenza è inconcepibile. Alcuni forse troveranno una soluzione in qualche destino superiore che ci guida, ma io NO, non riesco a darmi una spiegazione di tutto quanto ti sia accaduto e mi rimane tanta rabbia.
E sarà difficile dare una spiegazione anche ai tuoi ragazzi; magari la capiranno meglio quando cresceranno un altro po’ e magari si rassegneranno anche loro alla cattiveria di un destino avverso, anche se la rabbia rimane. Si, forse il dolore scomparirà , il passare degli anni sarà di aiuto, ma il ricordo del dolore ed il ricordo di una rabbia immensa non lo puoi sconfiggere.
In compenso però lasci loro tanti ricordi: il ricordo di una frase, di una carezza, di un luogo, di un oggetto. Tutto ricorderà te Liliana e questi ricordi saranno tanti pugni allo stomaco in un primo momento ma poi si trasformeranno in ricordi di te, tanti bei ricordi che daranno a tutti la forza di andare avanti.
Bisogna allora prendere esempio dalla tua forza per fare affrontare a questi ragazzi il forte cambiamento che li aspetta nella maniera più serena possibile. Un papà eccezionale, i nonni e gli zii meravigliosi adesso dovranno rimboccarsi le maniche. Tu li guiderai nel lavoro più difficile che li aspetta perché purtroppo per loro adesso tu farai solo da spettatrice e non più da attrice protagonista; non c’è tempo per commiserarsi o arrendersi, da qui in poi inizia la parte più difficile. Adesso bisogna trovare la forza che si pensa di non avere più.
Siete in tanti e basta girarvi intorno per vedere che ancora ce ne sono altri tanti vicino a voi per darvi una mano qualora ne aveste bisogno. Però adesso non ci si può fermare, adesso bisogna iniziare a fare sul serio, per loro, per Dario e per Valerio. Adesso sono loro che hanno maggiore bisogno di sostegno fisico e morale. E so che ce la farete egregiamente.
Questi non sono altro che tanti pensieri che sono passati nella mente confondendomela non poco e che quindi ho deciso di fissare nero su bianco per cercare di dargli un po’ di ordine. Sono pensieri che alla fine mi fanno capire solo una cosa…. mi manchi Liliana, mi manchi già da un bel pezzo e soprattutto - ti voglio bene –
Daniela Sammartano