Le nipoti, figlie della sorella, hanno ora rispettivamente 20 e 13 anni. Sin da piccole i genitori, per motivi di lavoro, dopo la scuola le lasciavano a casa dei nonni per poi andare a riprenderle la sera. Ed è lì che entrava in azione lo zio Giuseppe. Che ha avvicinato in maniera subdola, sempre seguendo il medesimo schema d’azione, prima Clara, poi, dal 2001 fino a poco tempo fa, Giada, durante il loro riposino pomeridiano. D
opo aver approfittato di loro, quindi, le minacciava affinché se ne stessero zitte.
«Non ho mai pensato di raccontarlo a qualcuno perché mi ritenevo troppo piccola per essere creduta - ha confessato la nipote agli investigatori -. Solo in seguito, molto più avanti, parlandone con mia sorella, ho capito che anche per lei, in passato, era stato lo stesso. Inoltre solo allora ho compreso che tante attenzioni dello zio per mia sorella, percepite quando ero piccolissima e già allora per me fastidiosissime, altro non erano che pratiche sessuali morbose».
La svolta che ha dato inizio alle indagini e quindi alla cattura del mostro la si deve a un’insegnante di una delle sorelle accortasi che la ragazzina soffriva di problemi psichici connessi a grossi disturbi alimentari, ha avvertito la polizia.