I sequestratori. "Abbiamo preso un riscatto di quattro milioni e abbiamo liberato il rimorchiatore italiano che è già partito", ha detto alla Reuters una fonte della banda di sequestr
atori. Andrew Mwangura, coordinatore del gruppo marittimo regionale "East African Seafarers' Assistance Programme" ha invece parlato di un riscatto di cinque milioni. "Ieri sera stavano contando i soldi", ha riferito.
La Farnesina. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha smentito che sia stato pagato un riscatto. Già ieri sera la Farnesina aveva fatto sapere che la liberazione era avvenuta in maniera incruenta, senza blitz né riscatto, grazie all'intenso lavoro dell'intelligence italiana e alla collaborazione con le autorità somale. In questo senso, Frattini spiega che gli aiuti che l'Italia ha fornito in questi anni al paese africano hanno avuto un ruolo importante nella vicenda, perché hanno spinto il primo ministro somalo a "impegnarsi personalmente per la liberazione del rimorchiatore italiano".
Le reazioni. ''La notizia della liberazione dell'equipaggio reca grande soddisfazione per il lavoro svolto con discrezione dalla Farnesina in collaborazione con tutte le Autorita' coinvolte''. Lo afferma, in una nota, il Presidente della Camera Gianfranco Fini. ''Invio il mio piu' vivo ringraziamento a quanti hanno collaborato a tale operazione, unitamente al sentimento di gioia per i marinai liberati e per le loro famiglie''.
Il presidente del Senato Renato Schifani esprime "profonda soddisfazione per il felice esito della complessa e delicata vicenda, che permetterà ai nostri connazionali di riabbracciare presto le proprie famiglie dopo lunghi mesi di ansia e preoccupazione".
"Apprezzamento e gratitudine" da parte del ministro della Difesa Ignazio La Russa "nei confronti del personale della Marina Militare e dell'equipaggio della Nave San Giorgio, che hanno contribuito, con un impegno silenzioso e con grande professionalità , a conseguire l'obiettivo di giungere alla liberazione, salvaguardandone l'incolumità , dell'equipaggio del mercantile".
"Non sono stati trattati bene", ha raccontato Susanna De Bari, moglie del cuoco molfettese Filomeno Troilo. "Non so cosa sia successo - ha aggiunto - mio marito non l'ha mai detto, ma mi ha detto che è molto dimagrito. So soltanto che a Ferragosto lui sarà a casa con la famiglia".
Il comandante del rimorchiatore Buccaneer, Mario Iarlori ribadisce all'Ansa che "tutti i marinai stanno bene". Contento per l'esito della vicenda, il comandante auspica il ritorno in Italia. "Speriamo di tornare al più presto", ha detto. La liberazione di Iarlori è avvenuta nel giorno del suo ventitreesimo anniversario di matrimonio con la moglie, alla quale il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, ha fatto omaggio di rose e anturium, gli stessi fiori che aveva ricevuto il giorno delle nozze.
"La notizia della liberazione degli ostaggi italiani, tra cui i due marinai molfettesi Ignazio Angione e Filomeno Troilo, è una gioia indicibile per l'intera comunità di Molfetta", fa sapere con una nota il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini. "E' il naturale epilogo - aggiunge Azzollini - che premia il delicato lavoro compiuto dalla Farnesina, oltre che lo straordinario coraggio civile dimostrato dalle moglie e dai figli dei due marinai molfettesi durante questi lunghissimi mesi".
"Sembra che la città di Mazara del Vallo ritorni a sorridere - ha detto il sindaco Nicola Cristaldi - Finalmente torna a casa il nostro concittadino Pasquale Mulone. Non posso che esprimere la contentezza di Mazara per questo atto, per il quale vanno ringraziati le autorità diplomatiche, il governo e il presidente della Camera Gianfranco Fini".