Qui di seguito il testo integrale dell’intervento del Presidente del Consiglio Provinciale:
Sig. Presidente, Sigg.ri Assessori, Cari Colleghi, Gentile Pubblico,
prima di proseguire con i lavori d’Aula, a nome mio personale e dei Gruppi Consiliari del PDL, dell’UDC, del PD, dell’MPA, del Gruppo “Alleati per il Sud” e del Gruppo Misto, ritengo giusto ricordare che il 15 settembre 1993 a Palermo, per mano mafiosa, veniva spietatamente assassinato padre Pino Puglisi, parroco di Brancaccio, quartiere periferico del capoluogo siciliano (dov’era nato nel 1937 e proprio il 15 di settembre) ma, nello stesso tempo, agglomerato urbano ad altissima densità criminale.
Don Puglisi aveva avuto “il torto” di impegnarsi, senza risparmio di energie, per far sì che la gente di quel quartiere, ma soprattutto i giovani, prendessero coscienza del loro essere uomini, della loro dignità , dei loro diritti civili, del benessere morale di vivere nel rispetto di sé stessi e degli altri, bandendo l’odio e la sopraffazione, l’illegalità e il delitto, per dare invece spazio all’amore e all’altruismo, al rispetto della legge.
Proprio questa sua attività socio-pastorale, ha costituito, a quanto è dato conoscere, il principale movente della condanna a morte emessa dalle organizzazioni mafiose.
E’ doveroso, pertanto, manifestare il giusto omaggio alla memoria di questo piccolo grande prete che si è fatto ammazzare per il bene di tutti e che costituisce esempio e insegnamento per tutti noi.
Invito quindi l’Assemblea ad osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento, non prima comunque di avere espresso la più totale condanna contro gli inqualificabili autori dell’ennesimo inquietante attentato intimidatorio commesso proprio ieri (vigilia dell’anniversario) ai danni del centro polivalente “Padre Nostro”, fondato a Brancaccio proprio da don Pino Puglisi.
Ritengo doveroso, altresì, che il minuto di raccoglimento e di silenzio venga esteso pure alla memoria del giudice Alberto Giacomelli, il magistrato trapanese anch’egli vittima, il 14 settembre del 1988, della crudele quanto esecrabile violenza mafiosa.
La sua uccisione rimane una ferita ancora aperta nell’animo di tutti i trapanesi, sia per i polveroni che hanno ritardato, rendendolo più difficile, l’accertamento della verità dei fatti e delle relative responsabilità , sia per la finora mancata individuazione degli esecutori materiale dell’efferato omicidio.
Esprimo invece tutto il compiacimento, mio personale e dell’intero Consiglio Provinciale, per la decisione del Civico Consesso del Capoluogo di intitolare la piazzetta adiacente il Tribunale ad uno dei migliori figli della città di Trapani che, pur essendo già in pensione da un anno e mezzo all’epoca del tragico accadimento, ha pagato con la vita la sua dedizione al dovere di magistrato integerrimo e, in particolare, per quello che è dato sapere, per avere disposto la confisca di alcuni beni immobili, siti a Mazara del Vallo, proprietà di familiari del boss di Corleone, Totò Riina.
Vi ringrazio e Vi invito ad osservare il minuto di silenzio.
Giuseppe Poma – Presidente Consiglio Prov.le Trapani