Queste antenne, secondo quanto comunica l’ADOC (Sindacato dei Consumatori) di Trapani, sono state installate seguendo regole diramate dai comuni - circa la distanza dai centri abitati, dalle scuole e dagli uffici – senza però il supporto di specifici dati scie
ntifici riguardanti la nocività delle emissioni. Infatti sussiste il concreto pericolo che tali antenne risultino nocive per la salute in quanto potrebbero non rispettare i limiti previsti dalle normative vigenti. L’ADOC non esclude poi che a queste emissioni si sommino quelle prodotte dai cellulari, phon, e dai comuni elettrodomestici presenti nelle case vicine. In questa vicenda affiora anche l’inusuale semplicità con cui i comuni interessati autorizzano l’installazione delle antenne, superando facilmente i tanti ostacoli burocratici che solitamente si frappongono.
Inoltre per queste installazioni le compagnie telefoniche versano ingenti somme nelle casse dei comuni e anche dei proprietari degli immobili o dei terreni, nel caso in cui le antenne venissero allocate in suolo privato. E potrebbe essere questo il motivo per cui gli ostacoli burocratici vengono abilmente e facilmente aggirati, pertanto sarebbe opportuna un’accurata verifica circa gli adempimenti in materia fiscale connessi a queste somme di denaro.
Come spesso capita anche l’aspetto estetico viene intaccato dall’installazione selvaggia di queste antenne: la naturalezza del paesaggio e i valori architettonici vengono frequentemente calpestati senza che le autorità preposte alzino dito.
Dunque per fare chiarezza su tale vicenda l’ADOC chiede un urgente intervento legislativo regionale che disciplini la materia ed uniformi i comportamenti dei comuni sulla base di approfonditi studi scientifici e verifiche, così da tranquillizzare i nostri cittadini che nonostante tutto continuano ad esprimere dubbi, perplessità e preoccupazioni.
Francesco Appari