“Qualche giorno fa – ha detto Minzolini – il procuratore di Palermo Antonio Ingroia ha giudicato pericolosa la politica del governo sulla giustizia. Un’analisi sorprendente per un magistrato che si è dato un obiettivo ancora più improprio: quello, sono parole sue, di ribaltare il corso degli eventi. Un programma politico che Ingroia ha giustificato con la difesa della Costituzione, solo che la Costituzione che voleva salvaguardare, almeno su un punto sostanziale, non è quella originale”. La modifica costituzionale intervenuta nel 1993, in piena Tangentopoli, ha tolto la norma introdotta dai padri costituenti, “l’abolizione dell’immunità fu un modo per dimostrare che i costumi sarebbero cambiati” ha detto Minzolini.
''Anche questa sera il direttore del Tg1 con un suo editoriale ha dettato agli italiani la linea sulla giustizia. Siamo esterrefatti! Il direttore del Tg1 deve smettere di spiegare agli italiani che il presidente del Consiglio ha ragione". Lo afferma la presidente dell'assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi, commentando l'editoriale di Augusto Minzolini al Tg1 delle ore 20. "Non e' questo il ruolo dei giornalisti del servizio pubblico men che meno di un direttore di testata. Il Parlamento sara' anche pieno di magistrati ma la Rai e' soffocata dai portavoce di Berlusconi. Siamo certi che il presidente della commissione di Vigilanza Rai sapra' esercitare il proprio ruolo di garanzia a tutela del diritto dei cittadini ad essere informati correttamente e a non subire la propaganda del governo'', conclude Bindi.
Antonio Ingroia è intervenuto qualche giorno fa in un convegno organizzato dall’ex collega Luigi De Magistris ora europarlamentare dell’Idv. Un intervento certamente duro ma schietto. Ingroia ha detto che l’Italia da anni e governata da chi, come la mafia, cerca l’impunità e fa vacillare lo stato di diritto. Ha criticato la legge sulle intercettazioni e il depotenziamento degli strumenti in mano ai pm. Ha fatto notare come, a suo parere, gli interessi privati in questo paese stanno sovrastando quelli pubblici.