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13/11/2009 12:30:45

Trapani: protestano i lavoratori della Metronotte-Gancitano

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A proclamare la protesta sono la Filcams - Cgil e la Fisascat - Cisl di Trapani che hanno, altresì, evidenziato il mancato coinvolgimento dei sindacati nelle decisioni che i rappresentanti della Metronotte assumono per le “guardie particolari giurate”.
“Per la prima volta - ha rilevato il segretario provinciale della Filcams Cgil, Vito Gancitano - la società viene meno alla consuetudine di tramutare in permesso retribuito o in ferie i giorni lavorativi in cui, per scelte esclusivamente aziendali, i dipendenti non svolgono attività”.
Per i sindacati tale azione appare “un chiaro tentativo di condizionare i comportamenti dei lavoratori e dei sindacati, che non hanno voluto sottoscrivere un accordo sulla mobilità, richiesto dall’azienda, che prevedeva il licenziamento di dieci lavoratori”.
Nei giorni scorsi, infatti, la questione dell'esubero di personale è stata al centro di un incontro che si è tenuto in Prefettura, nel corso del quale i rappresentanti della Metronotte hanno revocato la procedura di mobilità, confermando le argomentazioni sindacali sulla “non sussistenza di un esubero di manodopera”.
“La società - ha detto Gancitano - continua ad assumere decisioni unilaterali, al fine di danneggiare i lavoratori. Tale comportamento - ha proseguito - è ingiustificato soprattutto in considerazione che, nel mese di luglio, i lavoratori e i sindacati hanno sottoscritto un nuovo sistema di orario settimanale, rinunciando alla maggiorazione per il lavoro durante il giorno di riposo settimanale, determinando un consistente risparmio per l’azienda”.
La Filcams - Cgil e la Fisascat - Cisl ritengono, infine, “assurdo che la Metronotte, da un lato non garantisce ai lavoratori la corretta fruizione delle ferie e dei permessi retribuiti e, dall’altro, trattiene dalle buste paga dei lavoratori le retribuzioni per giorni di non attività a causa della incapacità della società di predisporre una razionale modalità dei servizi e delle turnazione”.
I sindacati hanno, pertanto, deciso di disdire l’accordo sul sistema di orario settimanale e chiedono l’immediato pagamento dei permessi pregressi, l’adozione del piano ferie, il puntuale pagamento degli stipendi e il recupero, in termini economici, delle giornate unilateralmente trattenute dall’azienda.