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30/11/2009 05:28:20

Dell'Utri e Berlusconi tentano di difendersi

 

''Le accuse che vengono da Spatuzza - prosegue Dell'Utri - non potranno portare a nulla: sono delle assolute falsità. Delle calunnie. La mia difesa è che queste accuse non esistono''.

Intervenendo alla trasmissione di Lucia Annunziata 'In mezz'ora', spiega quale sarà la linea di difesa dei suoi avvocati quando venerdì prossimo il nuovo pentito interverrà nel processo che lo riguarda, a Palermo. ''Si cercano pentiti - dice - con cui essere generosi se parleranno e poi si punta alla convergenza del molteplice. E' una follia''.

Dell'Utri ha parlato anche di Mangano. ''Una vicenda già chiarita più volte. Io ho detto che è stato eroico e lo ridico, perché non so se avrei avuto lo stesso atteggiamento. Lui, malato e in carcere, ha detto di non aver nulla da dire o dichiarare su di me o su Berlusconi, anche se gli era stato offerto di uscire''.

Quanto alle accuse al premier, per Dell'Utri è in corso un attacco a Berlusconi anche sul piano patrimoniale. "Cercano di farlo, non credo che ci riusciranno ma e' un tentativo che stanno facendo''. E, aggiunge, anche quanto è in atto su Fininvest ''è veramente offensivo per chi conosce cos'è questa azienda''.

 

BERLUSCONI. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi respinge al mittente ogni illazione su suoi possibili coinvolgimenti con la mafia, parlando di attacchi "incredibili e ignobili" contro chi, come lui, ha fatto più di tutti per combattere la criminalità organizzata.

"Se c'è una persona che per indole, sensibilità, mentalità, formazione, cultura ed impegno politico, è lontanissima dalla mafia questa persona sono io", si legge in una dichiarazione diramata alle agenzie di stampa.

"Se c'è un partito che in questi anni più si è distinto nel contrastare la criminalità organizzata, questo partito è stato Forza Italia ed oggi è Il popolo della Libertà", aggiunge.

"Se c'è un governo che più di tutti ha fatto della lotta alla mafia uno dei suoi obiettivi più netti e coerenti, questo è il mio governo", sottolinea, constatando come "dalla lettura dei quotidiani dei giorni precedenti ed anche di oggi appaia evidente ad ogni persona onesta e di buon senso che ci troviamo di fronte all'attacco più incredibile ed ignobile che mi sia stato rivolto nel corso di questi ultimi anni".

Dopo le voci circolate negli ultimi giorni sui giornali basate sulle dichiarazioni del pentito di mafia Gaspare Spatuzza -- secondo cui Berlusconi sarebbe stato il referente politico dei mafiosi negli anni 90 --, la procura di Firenze ha confermato ieri che il premier non è indagato nell'ambito dell'inchiesta sulle stragi di mafia del 1993.

Berlusconi ha ribadito nella nota che intende ricorrere alle vie legali contro "la campagna di stampa" del gruppo Espresso La Repubblica "per i danni arrecati alla dignità della mia persona, della mia famiglia e dall'azienda Fininvest''.

Grazie anche alle dichiarazioni di Spatuzza, i magistrati fiorentini hanno riaperto l'indagine, archiviata nel 1998, sulle stragi di mafia del 1993: l'attentato agli Uffizi a Firenze, le bombe a Roma e in via Palestro a Milano, il fallito attentato allo stadio Olimpico della capitale.

In particolare, in un verbale del giugno 2009 -- stralci del quale sono stati pubblicati in questi giorni da diversi quotidiani e sono stati confermati a Reuters da fonti giudiziarie -- il pentito racconta di un incontro con il suo capo, il boss condannato all'ergastolo Giuseppe Graviano, in un bar di via Veneto a Roma nel gennaio 1994, nel quale gli venne detto che "tutto è chiuso bene con i politici, abbiamo ottenuto quello che cercavamo" e che la loro controparte era rappresentata da Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri.

I verbali di Spatuzza sono stati trasmessi dalla procura di Firenze a quella di Palermo, dove si sta svolgendo il processo d'appello al senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, che in primo grado è stato condannato dal Tribunale a nove anni di carcere.

Il pentito deporrà il prossimo 4 dicembre nell'aula bunker di Torino dove, per motivi di sicurezza, si trasferirà la Corte d'Appello palermitana.

 DE MAGISTRIS. Luigi de Magistris torna ad attaccare Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. "Non ho dubbi che dicendo la frase Mangano e' un eroe Dell'Utri intendeva lanciare un messaggio al pubblico giovane e non solo su Youtube, vale a dire Viva la Mafia", ha dichiarato l'ex magistrato e ora eurodeputato dell'Idv intervistato da Klaus Davi a KlausCondicio. "Lo stesso dicasi per Berlusconi quando dice che strozzerebbe gli ideatori della Piovra, intende la stessa cosa", ha aggiunto. "Credo che in un altro paese un premier nelle condizioni di Berlusconi, non solo non lo avrebbero mai fatto candidare, ma sarebbe gia' in galera", ha aggiunto, "Berlusconi e' andato in politica sostanzialmente per non andarci. Tutto il percorso politico di Berlusconi e' stato condizionato da questo fatto".

FINOCCHIARO. Anna Finocchiaro critica le dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Non entro nel merito di inchieste giudiziarie e di avvisi di garanzia al Premier - ha dichiarato la presidente dei senatori del Pd. "Voglio solo dire che il problema della mafia e della criminalita' organizzata e' un problema molto serio, storico che pesa sullo sviluppo e sulla liberta' del Mezzogiorno e del nostro Paese".

VIGNA. Se c'e' di mezzo un reato di mafia "l'indagato non puo' sapere di essere indagato per tutelare la segretezza delle indagini". Lo dice al Corriere della Sera l'ex procuratore antimafia, Pierluigi Vigna, che aggiunge: "Pubblicita' non c'e' in questo tipo di indagini sulla mafia", quando un presunto indagato chiede se e' indagato "deve ricevere una risposta in ogni caso negativa se si tratta di reati di mafia. E' stabilito dal codice di procedura penale. E' l'applicazione del cosiddetto 'doppio binario'".

DE GREGORIO. «L'Unità ha fatto 42 copertine in un anno sulla mafia e ogni volta ha perso 5.000 copie, quasi il 10%. Mi offrirono il libro della D'Addario su Berlusconi, aggiungendo che valeva 5-10.000 copie in più. Il giornale che l'ha preso al posto nostro ne ha guadagnate 7.000».

È l'amara considerazione della direttrice Concita de Gregorio fatta dal palco di Politicamente Scorretto, nel dibattito sull'appello dello scrittore Carlo Lucarelli per destinare parte dei forzieri sottratti alla mafia alla cultura. Sul palco con lei, tra gli altri, lo scrittore e parlamentare Gianrico Carofiglio, l'attore «sotto scorta» Giulio Cavalli, don Luigi Ciotti, oltre a Lucarelli.

«C'è difficoltà a parlare ogni giorno di mafia - ha detto De Gregorio - Se parli di mafia, ma anche di lavoro, perdi copie. Se parli di sesso le aumenti. Ma io preferisco investire a lungo termine». Il pubblico «però vuole certe cose» e il direttore ha citato come stranezza l'esempio di una lettera dei lavoratori della Yamaha Italia di Gerno di Lesmo (Milano), dopo l'annuncio della chiusura che mette a rischio 68 posti di lavoro: «Hanno scritto una lettera all'Unità chiedendo di aiutarli perchè si erano già rivolti al Gabibbo senza però risolvere il problema».

De Gregorio è tornata a parlare dei 10 milioni di risarcimento che vari esponenti della famiglia Berlusconi hanno chiesto all'Unita («10.2 se si contano anche i 200.000 euro pretesi da Confalonieri»), ripetendo che equivarrebbero alla chiusura del giornale e che, in più, perdere la causa le darebbe fastidio personalmente «perchè così sarei la prima donna a pagare il presidente del Consiglio», ironizzando sul fatto che il premier ha detto che lui le donne non le ha mai pagate.

ROTONDI. Il ministro per l'Attuazione del programma di governo Gianfranco Rotondi ha difeso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da quella che ha definito una "menzogna mafiosa. La mafia combatte i suoi nemici ed e' normale che combatta Berlusconi che la sta inginocchiando. E'grave che la sinistra invece di isolare la menzogna mafiosa la cavalchi preferendo diffamare Berlusconi piuttosto che difendere le istituzioni".