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05/12/2009 17:11:26

Arrestati i latitanti Giovanni Nicchi e Gaetano Fidanzati

I ragazzi del comitato Addiopizzo stanno intonando l'inno di Mameli. Alle finestre della mobile si è affacciato anche il capo della catturandi Mario Pignone, che il mese scorso, con gli stessi uomini aveva arrestato un altro boss latitante, Mimmo Raccuglia. Col il volto ancora coperto dal passamontagne i poliziotti sventolano la magliettta con la scritta Addiopizzo.

Il covo di Gianni Nicchi era a poche centinaia di metri dal palazzo di Giustizia di Palermo. Il boss era latitante da tre anni, da quando riuscì a sfuggire all'operazione di Polizia denominata Gotha, che portò in cella i principali capi di Cosa nostra di Palermo. Il giovane mafioso è considerato il pupillo del capomafia Nino Rotolo. Quando ha capito di essere stato individuato ha tentato di scappare dal pozzo luce dell'edificio. Secondo alcune indiscrezioni quello dove è stato fermato non sarebbe il covo principale del latitante, ma una base di appoggio in cui il mafioso si sarebbe rifugiato ieri sera. Davanti la palazzina, tenute lontano dalla polizia, si sono radunate circa 150 persone che attendono di vedere uscire il giovane arrestato.

"La cattura di Gianni Nicchi, ultimo grande latitante palermitano ancora libero, è un grandissimo successo che testimonia l'incessante impegno delle forze dell'ordine. Ora puntiamo al boss trapanese Matteo Messina Denaro". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, commentando l'arresto del boss Gianni Nicchi. Grasso, che ha espresso le sue congratulazioni alla polizia ha aggiunto con una battuta: "Nella lista dei trenta latitanti più pericolosi, se continuiamo così, non resterà più nessuno".

Insieme al boss sono finite in manette due persone accusate di favoreggiamento. Sarebbero i proprietari dell'appartamento di via Juvara in cui il capomafia si nascondeva. Nicchi si trova ancora all'interno del palazzo in attesa di essere portato negli uffici della mobile.

MILANO, CATTURATO FIDANZATI

MILANO - E' stato arrestato a Milano Gaetano Fidanzati, uno dei boss mafiosi appartenenti alla lista dei 30 ricercati per mafia più pericolosi. E' stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile in via Marghera mentre era in compagnia del cognato. Ha cercato inizialmente di dare delle generalità false agli agenti della squadra mobile. Poi, vistosi scoperto, non ha opposto resistenza e ha chiesto ai poliziotti delle sigarette.

Gaetano Fidanzati è uno dei capimafia storici palermitani. Per avere un'idea della sua posizione all'interno dell'organizzazione basta ricordare che nel '70 un'auto venne fermata casualmente ad un posto di blocco. Dentro, con documenti falsi, c'erano, oltre a lui, Tommaso Buscetta, Salvatore Greco, Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti, padrini che avevano e avrebbero fatto parlare a lungo di loro. Fidanzati è entrato a pieno titolo nel gotha dei trafficanti di droga mafiosi. Il suo nome è contenuto in inchieste su traffici mondiali di eroina e soprattutto cocaina di diverse procure italiane e nei dossier di investigatori Usa. Fidanzati è ritenuto dagli investigatori uno dei più importanti boss del narcotraffico e dopo di lui sono stati arrestati per traffico di droga anche i figli, Guglielmo e Giuseppe, che avevano basi logistiche nel Nord Italia occupando spazi del mercato della cocaina in Veneto e Lombardia.

Gaetano Fidanzati è stato arrestato dopo sei mesi di attività da parte degli agenti della squadra mobile di Milano coordinati nell'occasione dal Pm Ferdinando Pomarici. Il capo della Mobile di Milano, Alessandro Giuliano, ha spiegato in una conferenza stampa che il boss aveva appuntamento con un' altra persona nei pressi di via Marghera dove è stato arrestato. In sua compagnia c'era il cognato. Sulla persona che doveva incontrare e sul cognato sono in corso accertamenti. Gli agenti della squadra mobile sono alla ricerca del posto in cui il boss si nascondeva e stanno ricostruendo la sua rete di favoreggiatori che è stata definita 'piuttosto ampia'. Tracce di Fidanzati - è stato spiegato - nel milanese risalgono a una quarantina di anni fa. Il boss era latitante dal 2008 quando nei suoi confronti furono emesse due ordinanze di custodia cautelare dal gip di Palermo: una per associazione a delinquere di stampo mafioso e una per omicidio. Fidanzati si trova ancora negli uffici della questura di Milano.

Fidanzati, nato a Palermo nel 1935, ricercato per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione 'Perseo', è considerato il reggente del mandamento di Palermo-Resuttana. Già affiliato alla 'famiglia' di Bolognetta, dopo la sua scarcerazione per fine pena nel maggio 2007, ha assunto prima la carica di reggente della 'famiglia' di Palermo- Acquasanta e poi dell'intero mandamento. Fidanzati era latitante dal 16 dicembre del 2008.