Battezzata "Compendium", l'operazione di polizia racchiude diversi filoni di indagini. Prende spunto dal'inchiesta nata dall'operazione per l a cattura del boss Daniele Emmanuello, rimasto ucciso in un casolare di campagna ad Enna, il 3 dicembre del 2007, dopo un conflitto a fuoco con la polizia, e finalizzata a scoprire la fitta rete di fiancheggiatori appartenenti a Cosa nostra che per anni ha coperto la latitanza del capomafia, partendo da Gela con profonde ramificazioni nel Nord Italia.
Le dichiarazioni rese agli inquirenti dal collaborante Fortunato Ferracane hanno permesso alla Dda e alla polizia di ricostruire gli affari del clan mafioso nel Nord Italia e in particolare a Parma. Tra le attività della cosca, anche il "caporalato", grazie a cui procacciava operai per le imprese operanti nel settentrione, ricavando senza alcun titolo un guadagno sull'intermediazione. Ma non è tutto qui. Gli inquirenti hanno infatti scoperto anche diverse estorsioni a danno di imprese, mascherate con regolari fatture emesse per operazioni inesistenti.
Il clan Emmanuello, appartenente a Cosa nostra e sgominato dalla Dda di Caltanissetta nel blitz, è considerato dagli investigatori particolarmente pericoloso, perché disponeva di armi ed esplosivo.