Piera Maggio ha sottolineato, ancora una volta, la loro assenza all'udienza: "È abominevole il non voler collaborare, avvalendosi sempre della facoltà di non rispondere, nel caso di una bambina scomparsa. È come se non si volesse dare aiuto ad una piccola che per strada chiede aiuto".
"Non possono dire gli indagati - ha aggiunto - che non si presentano perché sottoposti al massacro mediatico perché l'udienza preliminare si svolge a porte chiuse ed è sufficiente che loro chiedano di entrare in tribunale da un ingresso secondario, dove non ci sono telecamere e microfoni".
Il reato contestato a Jessica Pulizzi è quello di concorso in sequestro di persone con l'aggravante che si tratta di una minore di 14 anni. Una fattispecie introdotta con il pacchetto sicurezza varato dal governo, fortemente sollecitata dalla mamma di Denise, Piera Maggio e dal suo legale, l'avvocato Giacomo Frazzitta, che prevede una condanna fino a 15 anni di reclusione.
Il Gup Lucia Fontana, dopo avere rigettato l'istanza presentata dalla difesa, ha aggiornato l'udienza all'8 gennaio prossimo. Nel corso di una udienza successiva, convocata per l'11 gennaio, deciderà l'eventuale rinvio a giudizio degli imputati o il non luogo a procedere.
12,00 - E' stata rinviata all'8 Gennaio 2010 l'udienza per la scomparsa della piccola Denise Pipitone.
Oggi si svolgerà la seconda udienza preliminare presso il Tribunale di Marsala sul caso Denise e Piera Maggio interviene in merito alla mancata collaborazione dei sospettati del sequestro della figlia. “Al di là di qualsiasi sentenza o fatto espresso in sede giudiziale, io condanno moralmente l’indagata Jessica Pulizzi e sua madre Anna Corona, per non aver collaborato con gli organi inquirenti” dichiara Piera Maggio. E sottolinea che nel caso di persone innocenti, come i sospettati si dichiarano, non è appropriato che si avvalgano della facoltà di non rispondere: “Io non posso accettare che queste due donne per cinque anni abbiano deliberatamente deciso di non collaborare con la giustizia, senza quindi fare chiarezza sull’intera vicenda”. E conclude con una amara osservazione: “solo dei mostri avrebbero potuto fare del male alla propria sorellina innocente che neanche li conosceva!”.