Armi che non sembrano, secondo gli investigatori, destinati alla piccola criminalità ma alle cosche. E ciò che paventano le forze dell’ordine è il possibile riacutizzarsi della “guerra di mafia”, le cosche palermitane si stanno preparando magari ad un avvertimento a clan opposti, o potrebbe essere solo un tentativo di depistare le forze dell’ordine. Fatto sta che il vuoto lasciato al vertice della mala palermitana dopo gli arresti di Nicchi e Raccuglia lasciano presagire una mobilitazione per accaparrarsi il traffico di stupefacenti, il racket e tutte le attività illecite di Cosa Nostra. Era stato il procuratore della Repubblica Francesco Messineo, già all’indomani dell’arresto del boss Giovanni Nicchi, a supporre un ritorno alle armi: ‹‹le cosche senza capi potrebbero fronteggiarsi con la violenza per accaparrarsi gli affari derivanti dai traffici illeciti››. Il questore Alessandro Marangoni senza esitazioni affermava che dopo gli arresti di Raccuglia e Nicchi ‹‹si rischia una “camorrizzazione” del territorio››.
La Squadra Mobile, che ha ritrovato in Corso dei Mille la Fiat Uno rubata in ottobre, ha destinato la vettura alla perizia balistica della polizia scientifica per ulteriori notizie.
Francesco Appari