Le misure patrimoniali riguardano, tra gli altri Francesco Di Pace, Luigi Bonanno, Fabio e Giuseppe Micalizzi, tutt
i considerati uomini dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. In particolare, Di Pace, detto "Bmw", secondo gli inquirenti gestiva le estorsioni per conto dei Lo Piccolo negli anni della loro latitanza; Bonanno, affiliato alla famiglia mafiosa della Noce, e' indicato come l'interfaccia dei capimafia a Milano, dove si era stabilito alla fine degli anni Settanta; Fabio Micalizzi, ex dipendente della societa' Gesip che svolge servizi per conto del Comune di Palermo, e' stato chiamato in causa da numerosi pentiti quale uomo d'onore impegnato soprattutto nel campo del gioco clandestino.