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20/01/2010 11:57:05

Erice: a rischio la nascita della zona franca

L’incontro molto partecipato è stata la sede per discutere sulle novità introdotte dal Governo con il suddetto decreto che, di fatto, ha svuotato di contenuti l’originaria normativa presentata nel corso della Cerimonia di firma dei contratti del 28.10.09 a Roma con la quale il Ministro Scajola aveva assunto precisi pubblici impegni con i 23 comuni dove insistono le 22 Zone Franche Urbane.monete(1).jpg
La concertazione attuativa che doveva esserci, come da impegno assunto dallo stesso Ministro, non solo non c’è stata ma paradossalmente i risultati conseguenti con l’approvazione delle norme (ndr decreto mille proroghe) addirittura penalizzano le zfu, mettendone a rischio la loro stessa sopravvivenza dal punto di vista legislativo (Commissione europea) ma anche economico, con ripercussioni negative sulle aspettative sociali dei territori. In particolare, il Comune di Erice ha già avviato programmi complementari per la sua “area bersaglio” (sia in sede di variante urbanistica per “aumentare” le potenzialità della Z.F.U., che in sede regionale, chiedendo fortemente al Presidente della Regione il finanziamento del Contratto di Quartiere II, ricadente proprio in Z.F.U.) e avviato le modalità di gestione delle ZFU in un quadro normativo, gestionale e operativo completamente diverso da quello emerso con l’approvazione del recente decreto.
Dall’incontro è emerso come le aspettative delle parti sociali coinvolte risultano oggi ampiamente ridimensionate al punto da mettere a serio rischio un progetto su cui il territorio aveva già iniziato a scommettere. Molte ed assai gravi le preoccupazioni da parte dei soggetti del partenariato pubblico e privato per l’inaccettabile marcia indietro del Governo, così come in maniera nefasta sembrano presagire per le ZFU la lettura delle odierne dichiarazioni del Ministro Tremonti che di fatto continua la sua strabica politica per il rilancio socio economico del paese, con forti tagli al mezzogiorno e alle sue aree più disagiate, magari per costruire tesoretti per l’economia del nord del Paese.
Nello specifico, altresì, non è solo la politica dei tagli nei segmenti fiscali e delle tasse a
destare preoccupazione agli operatori economici. Il nuovo meccanismo introdotto che non
prevedrebbe più l’auspicato automatismo degli sgravi, peraltro, rende di fatto l’istituto delle
Z.F.U. come uno dei tanti contributi erogati ottenuti solamente dopo lunghe ed estenuanti
procedura concorsuali in capo ad amministrazioni comunali che, nella migliore delle ipotesi, non
sono attrezzate a gestire procedure così complesse. Inoltre il depotenziamento dei benefici fiscali
fa sorgere seri dubbi sull’appeal che tali aree degradate possano avere nei confronti degli
imprenditori.
Per questi motivi a chiusura dell’incontro il Comune di Trapani e gli altri soggetti coinvolti chiedono il ripristino della normativa originaria e il rispetto della decisione europea del 28.10.09 e in particolar modo dell’art. 16 e 26 e quindi l’automatismo dei benefici fiscali, supportati da adeguata dotazione finanziaria. Gli stessi firmatari del presente appello, che avevano salutato in maniera bipartisan gli sforzi dei Governi Prodi e Berlusconi, con l’istituzione e attivazione delle Z.F.U., rivolgono in maniera bipartisan l’invito a tutte le forze parlamentari ed in ogni sede a fare un coerente passo in avanti, abbandonando la cultura politica del gambero, fatta di annunci il giorno prima e di passi indietro il giorno dopo, altresì, s’impegnano a promuovere iniziative di più largo respiro coinvolgendo i propri organismi nazionali al fine di contrastare politiche fatte di mortificazioni e penalizzazioni a quella parte del Paese che invece ha più bisogno di maggiore attenzione, così come certificata dalle competenti Commissioni Tecniche Regionali e Nazionali che avevano “promosso” le 22 Z.F.U.