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22/01/2010 14:08:48

Chiesti tre anni di carcere per il marsalese Diego Genna


Il pm ha chiesto l'assoluzione dell'imputato, difeso dall'avvocato Giuseppe Cavasino, soltanto per uno dei tre capi d'imputazione. E cioè per la presunta estorsione ad una delle due impiegate dell'Athena, la 34enne O.J., mentre ha chiesto la condanna per quella che sarebbe stata consumata ai danni della 39enne A.F.L., che lo scorso 12 dicembre, in aula, confermò le sue accuse, e per il reato di truffa contestato in relazione alle assenze dal suo posto di lavoro al Comune. Diego Genna, infatti, secondo l'accusa, avrebbe più volte lasciato il suo ufficio al Palazzo municipale di via Garibaldi (pur risultando presente nel registro delle firme) per recarsi in quello, distante poche decine di metri, dell'Athena Research, al civico 23 di via Rubino. All'impiegata che, assistita dall'avvocato Vincenzo Forti (''soddisfatto'' per la richiesta del pm), l'ha denunciato, Genna avrebbe detto: ''Non ho intenzione di pagare stipendi interi. Qui si è sempre fatto così, queste sono le condizioni, o accetti o te ne vai, parla meno o ti licenzio…''. L'impiegata sarebbe stata, quindi, costretta ad accettare, sotto la pressione di quelle ''minacce'', una retribuzione di molto inferiore a quella indicata nella busta paga. Nei primi due mesi, addirittura, quando era in prova, la donna non vide neppure il becco di un quattrino. E quando andò in maternità, l'Athena Research gli ha anche trattenuto una parte dell'assegno erogato dall'Inps. E' stato calcolato che nell'arco di due anni (2002 e 2003) all'impiegata, recentemente risarcita (e per questo non più parte civile), è stata sottratta una cifra vicina ai 27 mila euro.
Analogo trattamento, secondo l'iniziale accusa, dal 1998 al 2002, avrebbe subito anche O.J., che poi, però, in aula, ha rettificato le sue precedenti dichiarazioni, affermando che ''in realtà c'era un accordo…''. Il processo riprenderà il 18 febbraio.


Antonio Pizzo - La Sicilia