All'incontro, durato circa mezz'ora, partecipò anche Giuseppe Di Bella, di Montelepre, che in precedenza aveva conosciuto Grigoli in carcere e il cui cugino omonimo fu arrestato quando furono catturati i Lo Piccolo". Lo ha affermato Giuseppe Provenzano, 43 anni, consigliere comunale dell'Udc a Giardinello (Palermo) ed ex amministratore e contitolare dell'Alimentari Provenzano.
Provenzano è stato ascoltato dal Tribunale di Marsala nell'ambito del processo che vede imputati, per associazione mafiosa, il superboss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro e Giuseppe Grigoli, entrambi di Castelvetrano. Il secondo è accusato di avere messo a disposizione del primo la sua catena di supermercati (Despar) per investirvi gli ingenti capitali accumulati con le attività mafiose.
"La mia attività commerciale - ha spiegato Giuseppe Provenzano - non andava bene, c'erano grosse difficoltà finanziarie. Di Bella mi fece conoscere Grigoli, che mi offrì il suo aiuto (anche se, poi, la situazione non migliorò) entrando in società e immettendovi capitali, iniziando con un'anticipazione di 400 mila euro su un contratto di fornitura di prodotti caseari ai supermercati Despar. Con Cuffaro, di cui sono amico, Grigoli mi disse che voleva parlare della legge relativa alle licenze per le aperture di supermercati. All'incontro con il presidente della Regione, comunque, io non ho partecipato. Mi sono allontanato dopo avere fatto le presentazioni. Poi, dalla segreteria di Cuffaro mi chiesero se ero sicuro di queste persone. Io risposi dicendo che in passato avevano avuto dei problemi con la giustizia, ma che ormai era tutto risolto".
Giuseppe Provenzano, 43 anni è consigliere comunale dell'Udc a Giardinello ed ex amministratore e contitolare, con una cugina, dell'Alimentari Provenzano, le cui quote (prima una parte e poi la maggioranza) furono acquisite, nel 2006, dalla ''6Gdo'' di Grigoli.
Giuseppe Provenzano, ha anche dichiarato che, nonostante i capitali investiti da Grigoli, l'azienda continuava ad andare male, e a nulla era servita l'assunzione, come dirigente aziendale del commercialista marsalese Vincenzo Maggio («stipendio mensile di 2.500 euro, auto e casa»), mentre da quando, dopo il sequestro operato dallo Stato, è subentrata l'amministrazione giudiziale, l'azienda ha iniziato a riprendersi. E di ciò, Provenzano ha reso merito ai professionisti nominati dalla magistratura.