«Riteniamo di fondamentale e primaria importanza prevedere opportuni controlli e forme di deterrenza dei comportamenti illeciti, “attrezzando” adeguatamente gli Enti, le pubbliche amministrazioni e le stesse imprese che, non potendo agire liberamente sul mercato, potrebbero rischiare di sottomettersi ad un sistema illegale, pur di sopravvivere – afferma l’On. Marrocco -. La Commissione Antimafia dell’Ars ha pertanto ritenuto opportuno redigere un documento che possa poi essere adottato dai diversi Enti a garanzia del rispetto della legalità , durante la normale attività amministrativa – sono le sue parole -. Il documento è composto da sei articoli e sono chiamati a sottoscriverlo l’impresa, la Prefettura, l’assessorato regionale alle Attività Produttive, la Questura ed il Comune. Ciascun soggetto avrà il proprio ruolo, in modo da assicurare, attraverso un’azione sinergica e coordinata, un’efficace attività di contrato da eventuali ingerenze mafiose. All’impresa, ad esempio, si chiede una puntuale comunicazione riguardo: eventuali accordi con pubbliche amministrazioni o Enti interessati; l’elenco delle ditte partecipanti ai lavori (appaltatori, fornitori, società di consulenza…); le indicazioni delle imprese subappaltatrici; il numero ed i nominativi dei lavoratori assunti – conclude -. La sottoscrizione del protocollo d’intesa diverrà così uno strumento di garanzia e di trasparenza delle procedure».