A seguito di un incontro che il Comitato di sezione, che ha sede a Marsala, ha tenuto nei giorni scorsi, alla presenza del presidente Carlo Ferracane e del segretario Giacomo Manzo, è stata presa decisione di intervenire esprimendo il proprio parere a termini scaduti, per la volontà di Assoenologi-Sezione Sicilia di non condizionare i viticoltori interessati ad aderire alla nuova misura. Ma le perplessità dell’Assoenologi Sicilia si estendono all’intero O.C.M. (Ordinamento del Mercato Comune) vino, approvato da oltre due anni dalla Comunità Europea, che si presenta poco risolutivo e di dubbia attuazione e per il quale si sta cercando di trovare delle soluzioni immediate. A tale riguardo non può sottacersi che l’Assoenologi nazionale, già in passato, aveva chiesto di posticipare l’entrata in vigore dell’attuale O.C.M. vino, così da assicurare al sistema un cambiamento di rotta serio e in linea con il mercato e consentire alle aziende e cantine sociali di adeguarsi alla nuova normativa limitando il più possibile il sacrificio delle produzioni enologiche e delle loro realtà economiche. Duole, invece, constatare che tale poco meditata (per non dire irresponsabile) scelta, per come è stata concepita e attuata, di fatto, determinerà la morte del comparto vitivinicolo regionale, intervenendo in un momento in cui lo stesso è afflitto da una profonda crisi strutturale di cui oggi non siamo ancora in grado di prevedere la fine. Il Comitato di Assoenologi Sezione Sicilia, dà atto che l’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari – dipartimento Regionale degli Interventi Strutturali per l’Agricoltura, ha cercato, negli ultimi tempi, di trovare soluzioni alternative ad un O.C.M. (Ordinamento del Mercato Comune) vino che si presenta poco risolutivo per l’attuale composizione del comparto vitivinicolo regionale.
L’Assoenologi sezione Sicilia, pertanto, auspica, per il futuro O.C.M vino, che venga fatta una attenta valutazione degli attuali “punti critici” coinvolgendo tutte le figure istituzionali e rappresentative (centrali cooperativistiche, sindacati, organizzazioni di categoria) in modo da rilanciare il settore vitivinicolo regionale, dichiarandosi aperto e disponibile a qualsiasi possibilità di confronto.Il Comitato Regionale di Assoenologi ritiene, inoltre, che le nuove proposte debbano privilegiare e sostenere le aziende e le cantine, che già adottano criteri di managerialità e imprenditorialità . Il rischio per l’immediato futuro, se dovesse perdurare l’attuale “mancanza di programmazione” è quello di vedere la Sicilia, con la metà dell’attuale superficie vitata. Ciò, inevitabilmente, determinerà l’abbandono dei vigneti (processo già in parte in atto a causa della crisi economica che ha coinvolto il settore, stante l’assenza di un ricambio generazionale) con conseguente disastro, non solo del sistema vitivinicolo regionale e perdita di posti di lavoro, ma anche dell’intero sistema agro-ambientale della nostra regione.
Il Comitato Regionale di Assoenologi Sicilia è convinto, tra l’altro, che alcuni contributi e sovvenzioni, potrebbero essere più proficuamente utilizzati a favore delle imprese che investono nella ricerca e nella formazione degli operatori del settore.