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24/03/2010 05:29:13

Crisi vitivinicola al centro del consiglio provinciale di Trapani


Questo l’auspicio ma anche la precisa richiesta emersi  in Consiglio Provinciale a conclusione della seduta straordinaria ed aperta, svoltasi alla presenza del Presidente della Provincia, Turano, e protrattasi per quasi 5 ore, sul tema della salvaguardia della viticoltura e dell’ambiente siciliano, che avrà il suo momento di sintesi questo pomeriggio quando, in avvio della nuova e già prevista riunione, il Consiglio Provinciale di Trapani sarà chiamato ad approvare il documento finale con le richieste da sottoporre urgentemente all’esame del Governo regionale per la consequenziale adozione dei necessari provvedimenti legislativi.
La bozza di tale documento, invero, era già stata predisposta con l’ausilio di uno studioso e di un tecnico del settore del calibro del Prof. Nicola Trapani, nonché del Consigliere Edoardo Alagna, ma il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, recependo anche talune indicazioni in tal senso emerse durante la discussione assembleare, ha deciso di rinviarne la votazione a oggi  dopo che sarà stato perfezionato, con l’apporto di tutti i soggetti interessati, nel corso di una riunione del tavolo tecnico che lo stesso Presidente Poma ha subito organizzato per la mattinata di domani, formato da una delegazione di rappresentanti dei Produttori, delle Associazioni e delle Organizzazioni Sindacali di categoria, con l’obiettivo di predisporre un documento i cui contenuti siano realmente efficaci oltre che condivisi da tutti.

 

Questo – ha sottolineato ieri sera il Presidente del Consiglio Provinciale nel suo intervento conclusivo – perché è difficile non accorgersi del grande reale malessere della nostra agricoltura ed il mondo della politica non può sottrarsi alla necessità di affrontare il problema anche per i possibili risvolti che si possono già paventare per quanto concerne il mantenimento l’ordine pubblico. Mentre l’Ente Provincia, dal canto suo, ha il dovere di fare da cassa di risonanza per i problemi del settore. Stasera – ha aggiunto Peppe Poma sintetizzando anche le critiche da più parti emerse per l’assenza dei Parlamentari regionali - non è mancata la politica che conta bensì la politica che legifera e che a volte, proprio con le sue leggi, ha finito con l’agevolare chiaramente taluni imprenditori del nord che, con le loro iniziative, hanno praticamente distrutto la nostra agricoltura, la nostra viticoltura e, quindi, la nostra economia. Pertanto, - ha concluso il Presidente Poma – il documento che sarà definitivamente redatto dall’apposito tavolo tecnico e che porteremo a Palermo, dovrà essere condiviso da tutte le parti in causa.

Al dibattito oltre al Presidente Poma, al Prof. Nicola Trapani ed al Consigliere Edoardo Alagna (gruppo PD), sono intervenuti nell’ordine, portando il loro contributo di idee e di proposte, anche l’On. Antonio Parrinello, il capogruppo di “Alleanza per il Sud”, Matteo Angileri, Vincenzo Fontana (Presidente Confagricoltura di Trapani), Piero Russo (capogruppo PDL), Matteo Morsello (Associazione Agricoltori), Gianpiero Giacalone (Consigliere del PD), Ignazio Adragna (vivaista), Giovanni Cuttone (Sindaco di Partanna), Angelo Di Girolamo (La Nuova Tutela del Cittadino), Ignazio Passalacqua (Consigliere Prov.le – gruppo misto), Claudio Bianchi (Gruppo Distillati Bianchi), Salvatore Daidone (capogruppo PD), Michele Angileri (Compasat), Giuseppe Ortisi (capo gruppo misto), Gaspare Baiata (Presidente Cantina Paolini), Giovanni Angelo (Consigliere Prov.le UDC), Giovanni Impiccichè (produttore e presidente Consorzio Allevatori di Trapani), Paolo Ruggieri (Consigliere PDL), Sergio Vallone (Direttore Coldiretti Trapani), l’On. Enzo Culicchia, Assessore e Vice Presidente della Provincia Regionale di Trapani.

Comune denominatore di tutti gli interventi: l’assoluta impellenza, al di là di tutto, di muovere assieme un passo sinergico e decisivo nella direzione di far riconoscere, a livello normativo, al settore viticolo e agricolo nel suo complesso, il ruolo primario che effettivamente recita nel sistema economico siciliano ed in particolare della nostra provincia, soprattutto nell’attuale congiuntura.

La Provincia di Trapani con i suoi 68.075 ettari è la provincia più vitata (57,4 % della superficie vitata della Sicilia) in ambito regionale;
Ha 22.000 aziende viticole con circa 3 milioni e mezzo di giornate lavorative annue, con 43 cantine sociali (con un conferimento medio di 5.600.000 quintali di uva e con 4 milioni di hl di mosto e vino, dio cui solo 500.000 hl di vino confezionato), con 6 D.O.C. e 4 I.G.T.;
Il settore vitivinicolo rappresenta quasi il 25% del P.I.L. siciliano, attorno al quale ruotano molte altre attività collaterali senza che vi siano ad oggi altre valide alternative attività colturali;
La viticoltura rappresenta una forte difesa ambientale, data la grande quantità di anidride carbonica che un ettaro di vigneto è in grado di assorbire (6 tonnellate per ettaro) e i suoi effetti positivi nell’evitare il riscaldamento atmosferico e la desertificazione del territorio;
La viticoltura siciliana è caratterizzata dalla polverizzazione della proprietà terriera. Ciò, invero, rende difficile ed antieconomica la meccanizzazione dei vigneti per cui si hanno costi di gestione troppo elevati e poco competitivi in un contesto internazionale. Ciò è causa di costante riduzione e invecchiamento della forza di lavoro.Nella provincia di Trapani l’85-89% della produzione di uva è gestito dalle cantine sociali, spesso fortemente indebitate e con scarse disponibilità finanziarie; delle 78 cantine sociali esistenti in Sicilia ben 46 hanno un conferimento annuo inferiore a 50.000 quintali di uva, per cui hanno allo stato attuale dimensioni assolutamente inadeguate per ridurre i costi di trasformazione, di confezione dei prodotti e di commercializzazione; queste dimensioni nel breve termine si ridurranno del 30-50% a causa dei premi comunitari all’abbandono dei vigneti , del trasferimento in altre regioni dei diritti d’impianto e della vendemmia verde. Pertanto i costi di gestione delle cantine sociali, già di 7-10 €/qle, aumenteranno ulteriormente.