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25/03/2010 05:23:29

Ecco i conti "segreti" della Camera dei Deputati

Rita Bernardini, parlamentare radicale eletta in quota PD ha avanzato richiesta per ottenere la documentazione di tale documentazione perchè tra gli allegati al bilancio mancavano gli incarichi di consulenza, i costi d'affitto, i fornitori etc.

Cliccate qui per leggere tutte le spese in formato "aperto".


Cliccate qui per leggere i dati originali.


Un documento che non viene messo a disposizione dei cittadini, ma che certifica una previsione di spesa per il 2010 per un totale, tra collaborazioni, contratti e consulenze di oltre 138 milioni di euro.

Alla faccia dell' "open government" e della trasparenza è la prima volta che questo documento viene reso accessibile in rete e raggiungibile per tutti. Suddividendo il documento in macrocategorie possiamo vedere i costi in modo più chiaro. La fetta più grossa spetta alle locazioni e agli oneri condominiali della Camera dei Deputati per cui gli italiani pagano 54,42milioni di euro in un anno, 46milioni dei quali vanno a un unico fornitore: la Milano 90 srl.

Poi arriva il capitolo auto e moto che costa alla camera 1milione e 600mila euro. A questa cifra occorre aggiungere i costi del noleggio di auto a lungo termine (conducente compreso) per 220mila euro, 110mila per carburanti e lubrificanti e di nuovo 21mila per la manutenzione dei dissuasori.


La ristorazione non è da meno: tra mense e ristoranti a Montecitorio se ne vanno tutti gli anni 7milioni e mezzo di euro di cui 150mila per il catering e 70mila per la fornitura di macchine da caffè e materiali a perdere.


Ci sono altre spese messe a disposizione nel documento che potete consultare integralmente QUI, ma uno dei capitoli più scottanti è quello sulle consulenze: solo per queste la Camera dei Deputati spende annualmente 596.000 euro. "Roba da codice penale", dice Marco Pannella nel corso della conferenza stampa in cui i Radicali hanno presentato il documento ottenuto dopo varie richieste.


Un passo verso la trasparenza e una presa di coscienza ancora maggiore degli ingenti sprechi che annualmente la gestione della cosa pubblica comporta. E' proprio questa la forza di una politica trasparente, ovvero fare in modo che gli eletti risultino veramente nostri dipendenti e agiscano nell'interesse del cittadino e non nei propri personali.


Non c'è da esultare, ma è chiaro che un'operazione di trasparenza vera potrà fare bene a questo paese. Però non sappiamo chi l'abbia messo nel proprio programma, se non Emma Bonino per le elezioni nel Lazio. In questi mesi di campagna elettorale di tutto si è parlato tranne che di programmi. E se non è trasparente un programma firgurarsi la futura gestione!