Il cadavere è stato avvistato nelle acque antistanti il lungomare Dante Alighieri di Trapani ed è stato identificato dai carabinieri. Ieri mattina al Lido di Valderice, era stato recuperato il corpo di Francesco Sammartano. Leonardo Sammartano, pescatore professionista, residente a Procida, era venuto con la famiglia (moglie e due figli) a trascorrere le vacanze di Pasqua nella sua terra. Con il fratello aveva deciso di compiere una battuta di pesca, divenuta fatale per entrambi.
I due pescatori erano usciti sabato mattina con una piccola barca in vetroresina per andare a pesca nella zona di Punta Sottile, senza fare piu' ritorno. L'imbarcazione era stata individuata ieri su un fondale di circa 7 metri dagli equipaggi delle motovedette impegnate nelle ricerche.
Proclamato a Favignana il lutto cittadino per oggi, 7 Aprile 2010 dalle ore 10.00 alle ore 13.00.
Queste le parole del Sindaco Antinoro rilasciate ieri, quando ancora il corpo di Leonardo Sammartano non era stato ancora trovato: “L’intera comunità isolana si stringe al dolore dei familiari per la tragedia consumatasi nella mattinata del giorno di Pasqua. Il recupero del corpo di Francesco Sammartano ci addolora ed accresce l’apprensione per la sorte di Leonardo. Il dolore di queste ore, non può offuscare il riconoscimento e la gratitudine per l’opera svolta dai soccorsi coordinati dalla sala operativa presso la Capitaneria di Porto di Trapani. Quando si è di fronte alle tragedie tutti ci chiediamo se si poteva fare di più, certamente l’organizzazione dei soccorsi e gli uomini che si sono impegnati non si sono risparmiati e a questi va la mia profonda riconoscenza. Ora speriamo per Leonardo”.
Nell'isole c'è molto dolore ed incredulità per la sorte dei fratellli Sammartano. Molti pescatori sono ancora sorpresi per quello che è accaduto, dato che la giornata non di Pasqua non era affatto una brutta giornata. Tanti conoscevano Leonardo e Francesco, sopratutto quest'ultimo che a Favignana si prendeva cura dei genitori morti di recente, mentre Leonardo era andato ad abitare a Procida.
I due fratelli hanno fatto naufragio con la loro piccola barca vicino il faro di Punta Sottile. Il tratto di mare non è dei migliori, ma non erano in alto mare e non erano a tante miglia dalla costa. Avevano già tirato le reti che avevano calato davanti a Punta Fermo, forse il mare grosso li ha spinti verso quegli scogli. Si pensa che il più giovane, Francesco, quello che non sapeva nuotare, possa essere stato sbalzato in mare, il fratello dunque si è buttato per salvarlo.
Quaranta anni fa Franca, la loro sorella, morì a sette anni, annegata nello stesso punto, caduta in mare dalla barca dove si trovava con il padre, Giuseppe. Francesco era nubile. Leonardo aveva invece una moglie e i due figli, un maschietto di cinque anni e una femminuccia di tre, e si trovava a Favignana per le feste.
Il vice presidente del consiglio, Vito Campo, avanza dubbi sull’efficienza dei soccorsi: “Molti ed assai rilevanti sono i dubbi e gli interrogativi, che la tragedia odierna mette in luce e che debbono trovare adeguata risposta. La possibilità di sopravvivenza per un disperso in mare - dice - sono legate ad un tempestivo soccorso, che deve innanzi tutto essere portato avanti con velocità ed efficienza. Da membro delle istituzioni chiedo che venga aperta un’inchiesta finalizzata all’accertamento dei fatti relativi al funzionamento ed alla tempestività dei soccorsi. Nel ricordare che il salvataggio delle vite in mare costituisce addirittura un principio cardine del diritto internazionale, chiedo che si pongano maggiori sforzi verso l’organizzazione di un efficiente sistema di monitoraggio e soccorso"