“Questa mattina abbiamo visitato il carcere Pietro Cerulli di Trapani, lo stesso in cui scorsi si sono verificati i casi di tortura che hanno portato nei giorni scorsi all’arresto di 11 agenti della Polizia penitenziaria”. Lo dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.
“E’ doveroso che si faccia piena luce su quanto accaduto e si chiariscano le responsabilità rispetto a una condotta gravissima. Tuttavia, bisogna fare attenzione a non criminalizzare l’intero corpo della polizia penitenziaria. La visita di oggi ci ha fatto anzi constatare le condizioni di estrema difficoltà a cui devono far fronte gli agenti di Trapani. Gli organici sono sguarniti del 30% rispetto alle necessità e tale carenza è aggravata dalla presenza di molti detenuti psichiatrici. L’assistenza medico-sanitaria è ridotta a livelli minimi, le strutture bisognose di interventi seri. La situazione è critica per gli stessi detenuti, costretti a trascorrere le giornate in celle stracolme, con attività ridotte al minimo dalla mancanza di personale. Insomma, al Cerulli il sogno di Delmastro di togliere il respiro ai detenuti è pienamente realizzato. Il problema è che con il governo Meloni tanti mafiosi possono respirare benissimo perché, a dispetto delle sparate di Delmastro, non si è fatto nulla per evitare che escano di prigione”, ha concluso.