ministro della Giustizia, Angelino Alfano, i due coordinatori del Pdl nell'isola, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, del presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, e del capogruppo del Pdl all'Ars, Innocenzo Leontini.
Al centro dell'incontro, previsto da tempo, c'è stata la frattura del Pdl con la creazione del gruppo Pdl-Sicilia da parte di Gianfranco Miccichè, che aveva incontrato il premier nella prima parte della mattina.
Secondo quanto si è appreso, la riunione è stata interlocutoria e altre ne seguiranno. Dall'incontro è emerso l'auspicio di una riunificazione del Pdl in Sicilia, che resta dell'idea di rimanere all'opposizione dell'attuale governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo.
Lasciando Palazzo Grazioli Micciché si è limitato a dire che con Berlusconi “si è parlato di tutto. Ci vediamo frequentemente e ci incontreremo di nuovo venerdì”.
Gianfranco Miccichè sul suo blog riassume così il faccia a faccia: “L’incontro col Presidente Berlusconi è stato, come sempre, piacevole e positivo. Abbiamo parlato di diverse cose, affrontato varie questioni. Sulla questione siciliana – scrive Miccichè -, mi ha chiesto di assumermi la responsabilità della riunificazione del partito. Io gli ho dato la mia disponibilità , ma ho anche ribadito essere il mantenimento del patto elettorale, stretto due anni fa con i siciliani, condizione senza la quale non sono disposto ad immaginare alcun percorso di ricomposizione, che deve, invece, avere come scopo precipuo quello di evitare ogni possibile rischio di ribaltone.Abbiamo parlato anche di Partito del Sud. Mi ha visto ancora convinto della bontà ed utilità del progetto. Tuttavia – racconta Miccichè -, mi ha chiesto di rinviare ogni iniziativa politica che vada in tal senso ed io ho acconsentito, cosicchè possa, in questo momento, concentrarmi sulla situazione siciliana”.