“In una nota ricevuta dalla Soprintendenza il 17 febbraio scorso – dice Chirco - si apprendeva che il regime di sospensione parziale dei lavori nell’area archeologica era determinato dall’approvazione della perizia di variante da parte dell’Amministrazione comunale e la Soprintendenza assicurava, nella stessa lettera, l’ordinaria pulizia dei siti, mentre i percorsi pedonali beneficiavano del diserbo erbaceo. Dobbiamo fare notare però – aggiunge Chirco – che è davvero insufficiente quest’ultima operazione se rimane incontrastata, intorno ai siti, la vegetazione selvaggia, naturale ricettacolo di parassiti e insetti nocivi. Senza trascurare il pericolo della muta di randagi nel costituendo Parco della Salinella, a pochi passi dall’area archeologica. Basta questo caso per capire come una risorsa per uno sviluppo completo del turismo si trasformi in enorme spreco” La Cisl è severa al riguardo e sottolinea al sindaco che nell’ordine delle cose da fare secondo una seria programmazione, al Parco archeologico dovrebbe spettare una priorità assoluta. L’associazione di Via Abele Damiani chiede al sindaco un riscontro immediato intanto sulla perizia di variante e se, per caso, intoppi burocratici ne stiano frenando l’esito; poi di sapere se l’appalto è stato assegnato e in ultimo se, in accordo con la Soprintendenza, il primo cittadino non ritenga che l’utilizzo immediato di uomini e mezzi adatti alla rimozione della sterpaglia sia atto dovuto. “Vogliamo credere – conclude Chirco – che l’Amministrazione non aspetti l’opera volontaria di gruppi, o associazioni di cittadini, che con mezzi personali si faccia carico di normali lavori di pulizia di pertinenza pubblica, ma che sappia intervenire subito e adeguatamente”. (jc)