Se ne è accorto anche il consigliere provinciale Giuseppe Angileri. L’esponente del gruppo di “Alleanza per la Sicilia” ha chiesto a Turano di conoscere "come l’Amministrazione Provinciale intenda procedere per restituire alla pubblica fruibilità l’immobile facente parte del patrimonio monumentale della Provincia e destinarlo ad attività di varia natura, coniugando scopi religiosi, socio culturali e didattici".
La chiesa fa parte dei beni immobili di proprietà del Fondo di Culto del Ministero degli Interni, gestito localmente dalla Prefettura di Trapani; che con contratto di locazione redatto il 9 febbraio del 2001 l’Amministrazione Provinciale ha acquisito l’uso di tale immobile con l’obbligo di procedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria al fine di rendere fruibile lo stesso. Nel 2002 sono stati appaltati i lavori per il ripristino dell’immobile volti alla ristrutturazione ed al recupero di un complesso edilizio di particolare pregio storico e artistico. Tra l'altro la Chiesa di S.Stefano fa parte di un complesso edilizio comprendente un ex monastero, attualmente sede della Scuola Media “V. Pipitone” e del Liceo Classico “Giovanni XXIII” di Marsala. Ma sono passati 8 anni e l’immobile risulta ancora non fruibile, venendo meno agli obblighi sanciti con la stipula del contratto di locazione.
Eppure per il progetto di restauro sono stati stanziati dalla Provincia 400.000 euro tondi tondi. Il progetto prevedeva la revisione completa delle coperture, la protezione delle strutture, il rifacimento dell'intonaco, il restauro dell'immobile.
Attualmente l’ex monastero è sede della Scuola Media “V. Pipitone” al piano terra e del Liceo Classico “Giovanni XXIII” al primo piano.
La Chiesa è chiusa al culto e versa in stato di abbandono.
La Chiesa di Santo Stefano e l'annesso monastero sono stati costruiti e donati dal marsalese Stefano Frisella all'ordine delle Agostiniane Scalze.
Nel giro di quattro anni, dal 1603 al 1607, i lavori furono ultimati
L'interno delta Chiesa è a navata unica con coro sovrastante; le cappelle laterali poco profonde contengono due altari, in uno dei quali si conservava una tela di G. Gerardi, “S. Agostino e Santi Agostiniani” che è stata asportata e derubata nel 1991, nell'altra cappella si conserva un dipinto degli inizi del secolo XIX.