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21/07/2010 14:49:10

Onofrio Fiordimondo: "Dal carcere messaggi al Prefetto di Trapani"

Trapani, nell’ambito del processo “Cosa nostra resort”, ha sostenuto che lo zio gli diede ordini dal carcere di veicolare messaggi al prefetto dell’epoca, Giovanni Finazzo.Obiettivo, ha confermato il teste,era quello di proseguire la fornitura di materiale – Coppola era titolare di un’azienda – alla Calcestruzzi Ericina, società confiscata al boss Vincenzo Virga e, quindi, in amministrazione giudiziaria. Stando a quanto ha riferito il teste, i messaggi al prefetto sarebbero giunti attraverso una rete di contatti composta dall’attuale sindaco di Valderice, Camillo Iovino (oggi imputato di favoreggiamento personale a Coppola nello stesso processo) e dal senatore Antonio D’Alì (indagato dalla Dda di Palermo di concorso esterno in associazione mafiosa). ”La testimonianza di Fiordimondo non porta alcun elemento di novità alle vicende già più volte trattate, e ripetute con imprecisioni ed approssimazioni assai gravi, già ampiamente e documentalmente smentite dinanzi al Gip di Palermo”. Lo afferma l’avvocato Gino Bosco, legale del senatore Antonio D’Alì. “Risulta assai singolare che il senatore D’Alì si trovi costretto oggi, e ad ogni udienza di questo processo, a dover replicare su dichiarazioni e testimonianze in un dibattimento – ha aggiunto – che non lo vede in alcun modo coinvolto”.