Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonino Gatto a margine della conferenza stampa alla Capitaneria di Porto sull'operazione con la quale,ieri, è stato scoperto un grosso traffico illecito di rifiuti speciali in partenza dalla Sicilia verso il nord Italia e l'Africa. Gli uomini della capitaneria, coordinati dai pm della Procura di Palermo, sono riusciti anche ad intercettare due navi, piene di rifiuti speciali che venivano contrabbandati come merci, e a ricostruire le rotte di questo traffico: da Trapani verso Porto Said in Egitto, da Augusta a Porto Marghera, da Marsala a Roma. Sequestrati anche tre impianti per lo smaltimento dei rifiuti per inosservanza delle autorizzazioni e denunciate una decina di ditte produttrici e trasportatori. Coinvolte note società di intermediazione, importanti società armatrici, spedizionieri doganali, ognuno con il proprio ruolo nell'organizzazione e spedizione via mare di container nei quali erano stipati i materiali ferrosi contrabbandati ufficialmente come ricambi auto destinati al commercio.
"L'organizzazione potrebbe anche essersi mossa - ha aggiunto - con il benestare di Cosa nostra. Abbiamo qualche segnale in tal senso che va verificato. Se ci sia Matteo Messina Denaro dietro lo smaltimento illecito dei rifiuti a Castelvetrano? Al momento diciamo che non ci sono elementi per affermarlo, ma continuano ad indagare". Il riferimento sarebbe alle "fonti confidenziali", così vengono definite dagli investigatori, che avrebbe contribuito all'indagine e secondo cui i boss potrebbero avere utilizzato il business dei rifiuti speciali per riciclare denaro sporco.
L'ammiraglio Domenico Passaro, comandante della Capitaneria di Poto di Palermo, ha sottolineato, invece, il "ruolo strategico del Nucleo speciale di intervento, la cui creazione é stata espressamente richiesta dalle Procure della Repubblica per potere contare su personale specializzato". E sulla grande professionalità del Nope, il nucleo di tutela protezione ambientale dei vigili urbani, si è soffermato anche Serafino Di Peri, comandante della polizia municipale di Palermo: "Il nostro è stato il primo nucleo organizzato in Italia e oggi mettiamo il nostro lavoro al servizio di tutti. Quando le forze dell'ordine collaborano tra di loro si raggiungo importanti risultati".