Sono le 'vie' del gioco d'azzardo su cui la mafia da tempo ha messo gli occhi e che oggi con il boom di scommesse e lotterie istantanee, e' diventato il nuovo Eldorado della criminalita' organizzata. A questo argomento e' dedicato un reportage del settimanale del Centro Pio La Torre ''Asud'Europa'' nel numero odierno. La cronaca giudiziaria degli ultimi anni e' ricca di esempi. Il boss Salvatore Lo Piccolo, tanto per ricordarne uno, solo con le scommesse clandestine incassava dai
150 ai 200 mila euro a settimana, come e' emerso da un pizzino ritrovato dalla polizia. Il boss di Villabate, Giovanni D'Agati, invece, preferiva puntare tutto sul legal bet: nel suo mandamento, l'anziano capomafia aveva in mano fino al febbraio 2009, quando e' stato scoperto e arrestato, due agenzie di scommesse: ''gli servivano per ripulire ingenti quantitativi di denaro illecito'', hanno ricostruito i carabinieri. E sempre i carabinieri, pochi giorni fa, sono stati protagonisti del giro di vite che a Palermo ha portato alla denuncia di ventuno broker illegali, che svolgevano la loro attivita' nei pressi di regolari ricevitorie.