danno a meno di tre euro al chilo), sia delle olive da mensa (sotto la soglia "critica" di un euro). A lanciare l'allarme sono la Confederazione itali
ana agricoltori e l'Associazione produttori olivicoli per la Nocellara del Belice.
La Cia anticipa che «sarà una annata di elevata produzione, con un aumento del cinquanta per cento rispetto allo scorso anno e una produzione di 30-40.000 tonnellate». Anche la qualità sarà eccellente. «Verso la fine dell'autunno - questa la previsione della Cia - si conteranno le vittime: purtroppo l'entità delle nostre aziende, che non superano i cinque ettari, non può reggere la competizione con i mercati della Spagna e della Grecia, più organizzati e agguerriti. Un olivicoltore di olive da olio ricava circa tre euro al chilo, ma per produrlo, quel chilo, spende più di quattro euro: con numeri del genere non si può fare impresa».
Altro problema serissimo riguarda l'indebitamento: i pagamenti infatti sono effettuati con grande ritardo, costringendo gli imprenditori a ricorrere ai prestiti.