In Sicilia, però, tutto tace: gli aspiranti rilevatori, ancora privi di una qualsiasi risposta circa l'esito delle selezioni, attendono senza riuscire a comprendere
il perché di tanto ritardo.
Le domande per l'ammissione dovevano essere presentate entro la scadenza del 13 settembre, ad occuparsi dell'intera procedura selettiva sono le Sezioni Operative di Assistenza Tecnica dell'Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari che hanno suddiviso il territorio regionale in diversi comprensori.
Molti degli interessati alle selezioni lamentano la scarsa informazione: a quanto pare, peraltro, le liste degli idonei sarebbero già state redatte, ma la pubblicazione è di competenza dell'Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste, e per tale ragione le S.O.A.T. non forniscono notizie neanche ai diretti interessati.
“Mentre in tutte le regioni italiane il censimento dell'Istat è partito-dichiara uno degli aspiranti rilevatori-in Sicilia non si sa ancora nulla, contattare le Sezioni Operative territoriali è praticamente inutile, forniscono risposte sempre molto vaghe”.
Le proteste, inoltre, si estendono ad un ulteriore elemento di questa vicenda: il censimento Istat dell'agricoltura coprirà un arco temporale, non prorogabile, di soli tre mesi.
“Se la durata è di soli tre mesi-si chiede lo stesso aspirante rilevatore-e ad oggi non abbiamo ancora notizie da Palermo, e considerando che prima di operare a pieno regime i prescelti dovranno svolgere un corso di formazione, si riuscirà a rispettare le scadenze?”.
Se i tempi per la scelta si allungheranno ulteriormente, i selezionati saranno costretti a svolgere lo stesso lavoro dei colleghi delle altre regioni potendo contare, però, su tempi molto più stretti, il tutto aggravato dall'obbligatorietà del censimento.
Gli agricoltori siciliani negli ultimi giorni hanno già ricevuto tutti gli opportuni avvisi, ad attendere sono, invece, coloro che dovrebbero materialmente censirli.