A tal proposito gli studenti del Liceo Classico “G.G. Adria” di Mazara del Vallo hanno convocato un’assemblea straordinaria. Durante l’assemblea i ragazzi hanno avuto un lungo dibattito, anche insieme ad alcuni docenti, sulla riforma e, dopo averla analizzata criticamente ed averne evidenziato gli aspetti negativi, hanno tracciato una relazione da consegnare al Dirigente Scolastico: "In un momento delicato come quello che sta vivendo l’Italia in questi giorni, gli studenti hanno bisogno di più spazio per far sentire la propria voce. Per questo è stata importante anche la disponibilità del dirigente scolastico e dei docenti che si sono dimostrati aperti al dialogo e hanno permesso ai ragazzi di svolgere questa iniziativa". A conclusione dell’assemblea gli studenti hanno deciso di continuare la protesta su questa linea per tutta la settimana. Infatti da oggi le lezioni curriculari saranno sostituite da attività alternative gestite direttamente dai ragazzi. Saranno fatti dibattiti ancora sulla riforma ma anche su temi di cultura e attualità , riflessioni sui problemi della città , laboratori di arte, laboratori musicali e coreutici, laboratori di educazione civica ed attualità , laboratori di educazione stradale, corsi di recupero e approfondimento e qualsiasi altra attività che vogliano realizzare gli studenti. I docenti si sono dimostrati disponibili ad aiutare i ragazzi nello svolgimento di alcune attività e possono approfittarne per fermarsi con le lezioni e far recuperare i ragazzi in alcune materie se questi vogliono. Agli studenti del Liceo Classico oggi si uniranno anche gli studenti del Liceo Scientifico “G.P. Ballatore”, anch’essi decisi, con la collaborazione dei docenti, a discutere e confrontarsi sulle tematiche della riforma. Scrive il rappresentante, Leandro Bianco: "Si tratta di un momento di confronto di gruppo in cui ogni ragazzo può dare sfogo alle proprie idee e alla propria creatività , un’iniziativa tesa a dare una forma alternativa all’istruzione scolastica e soprattutto una forma di protesta pacifica e non violenta, che non comporta conseguenze penali ai ragazzi.. Questo è il modo migliore di dimostrare che gli studenti non sono tutti rassegnati a una riforma che avrà pesanti ricadute sul loro futuro e soprattutto che non protestano “soltanto per saltare scuola” ma sono consapevoli delle lotte che portano avanti".