"Raffaele Lombardo ha stravolto il quadro elettorale e calpestato la volontà popolare espressa nel 2008 con la maggioranza assegnata alla coalizione di centrodestra - aggiungono - L'avvio di una stagione politica definita come fase delle "geometrie variabili" ha fatto sì che il governatore esercitasse in maniera assolutistica le sue funzioni venendo meno al rapporto di collaborazione con i partiti che lo hanno designato alla massima carica della Regione".
Per il Pid "il fallimentare esito dell'attività dei suoi governi ribaltonisti dimostra come egli non sia nelle condizioni di realizzare il programma elettorale che insieme ai partiti di centrodestra era stato sottoposto agli elettori".
"La Sicilia, per l'incapacità di Lombardo e del suo governo - sostengono Romano e Maira - è paralizzata dal punto di vista politico, economico e burocratico. L'alleanza surrettizia con il Pd è il paradigma di un ribaltone contro la volontà dei siciliani. L'azione di Raffaele Lombardo non può che essere definita come malgoverno della Sicilia per i danni che sta causando ai settori produttivi, alle imprese ed alle famiglie, e non ultime le nomine di natura clientelare nei sottogoverni".
"In due anni e mezzo - concludono - l'isola è precipitata in una crisi economica che ha connotati ben più evidenti rispetto al resto del Paese: è aumentata la disoccupazione e con essa il fenomeno migratorio".