Di Gati, interrogato dai magistrati della Dda di Palermo, ha spiegato come dopo i guai giudiziari di Totò Cuffaro e, quindi, del suo partito, la mafia avrebbe deciso di appoggiare alle elezioni il movimento autonomista. “L’interesse di Cosa nostra rispetto a questo partito – ha detto Di Gati – è per avere maggiori finanziamenti pubblici per la Sicilia e per favori per Cosa Nostra”. Lo stesso pentito avrebbe, poi, voluto sistemare sua moglie all’Asl di Agrigento, grazie all’aiuto di un alto funzionario della struttura sanitaria. Poi il pentito punta il dito contro Armando Savarino, ex dirigente amministrativo dell’Usl, oggi sindaco di Ravanusa, e su sua figlia Giusy, già deputato regionale dell’Udc.