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17/12/2010 10:53:01

Così i Lo Piccolo venivano riforniti di carte di identità

L'uomo fornì al capomafia il suo passaporto, la sua carta d'identità e la patente, documenti che vennero trovati nel novembre 2007 nel covo di Giardinello in cui si nascondevano i Lo Piccolo. Ecco cosa viene fuori dalle indagini.
Il passaporto fu rilasciato dalla questura nel 2004, ma Enea non ne denunciò mai lo smarrimento. Della carta d'identità, invece, rilasciata nel giugno 2006 dalla delegazione municipale di Tommaso Natale-Sferracavallo, gli investigatori hanno scoperto che Enea si presentò nell'ufficio con un documento rovinato per chiederne la sostituzione. La carta deteriorata venne trovata poi a Sandro Lo Piccolo. In questo modo, Enea riuscì a impedire l'identificazione del numero e dei dati anagrafici dell'intestatario. Infine, è stato trovato anche il duplicato della patente, rilasciata a Enea nel 2005.
Questi comportamenti hanno indotto gli investigatori a «ritenere indubitabile la consapevolezza da parte di Enea della condizione criminale del latitante», integrando gli estremi di ausilio concreto e rilevante prestato per salvaguardare la latitanza del boss.
Anche un altro arrestato utilizzava la stessa pratica di fornire i propri documenti. Si tratta di Giuseppe Nicoletti, 45 anni, che con lo stesso trucco ha favorito l'allora latitante Francesco Franzese, a cui vennero trovati la patente di guida e una Vespa intestate a Nicoletti.