nel processo che vede imputato il prete della parrocchia di San Leonardo, a Marsala, Don Vito Caradonna, 36 anni, per tentata violenza sessuale nei confronti di un uomo di 34 anni, P.L.C. La vittima, costituitasi parte civile nel processo, è difesa dall'avvocato Gianfranco Zarzana, mentre Caradonna è difeso dall'avvocato Stefano Pellegrino. I fatti risalgono al febbraio 2005. La tentata violenza sarebbe avvenuta nell'alloggio del prete attiguo alla chiesa di San Leonardo, dove P.L.C. sarebbe stato invitato «per prendere un caffè», nel quale sarebbe stata versata qualche sostanza che lo avrebbe intontito.
«Fui avvicinato da un uomo che non conoscevo che mi disse di essere stato vittima di un tentativo di violenza sessuale da parte di don Vito Caradonna, ma che era disposto a chiudere la vicenda se indennizzato con una somma di denaro. Ho chiuso la discussione. Non diedi peso a quell'accusa e non feci denuncia. L'ho ritenuta un pretesto per estorcere denaro alla Chiesa». Questo quanto dichiarato da La Piana.
Rispondendo alle domande del pm Giacomo Brandini e del legale di parte civile, l La Piana ha affermato di avere sporto denuncia alle autorità competenti perché convinto («conoscendo bene don Vito Caradonna») che quell'accusa non avesse fondamento. Poi, convocò il giovane prete, al quale chiese spiegazioni. Don Vito negò tutto e per il vescovo, che più volte citato a testimoniare, in precedenza, aveva sempre disertato l'aula «Borsellino» adducendo «impegni pastorali» o d'altro genere, l'episodio si chiuse li. Del resto, una denuncia penale (poi, sporta da P.L.C.) avrebbe, comunque, sollevato un polverone dal quale la chiesa non avrebbe avuto nulla da guadagnare. A domanda dell'avv. Zarzana, La Piana ha poi detto che il prete non gli riferì mai di richieste di denaro da parte del suo accusatore.
Un anno fa in udienza fu ascoltato l'ispettore di polizia Cesare Mannino, al quale, a suo temposi rivolse, in qualità di amico, il prete. E ciò per cercare di risolvere la ''querelle'' con il suo accusatore che poi fu contattato dal poliziotto. Il tentativo di riconciliazione, però , non andò a buon fine, tanto che, poi, fu presentata una denuncia ai carabinieri.
Il poliziotto con un certo imbarazzo, rispondendo alle domande del pm e degli avvocati ha cercato di ricostruire i contorni della scabrosa vicenda, che scuote la chiesa marsalese.