I Ris stanno lavorando sia nell'abitazione dove Fatima è stata uccisa, sia nei dintorni. Gli uomini del reparto di investigazioni scientifiche hanno perlustrato il cortile della casa (a due piani, in via Solferino 2), un'ampia area sotto un cavalcavia, soffermandosi in particolare a ispezionare i cassonetti della raccolta differenziata. L'arma del delitto non è stata ancora trovata. Non è stato ancora deciso neppure quando verrà effettuata l'autopsia.
La mamma di Fatima Mostayd, la ragazza marocchina di 19 anni uccisa ieri a Dronero (Cuneo), è viva e sarebbe in arrivo in Piemonte. Secondo le prime informazioni raccolte dagli investigatori ieri sera, la donna era morta, come il marito, nei mesi scorsi. Da 11 anni - secondo il racconto fatto stamani da una conoscente marocchina - la madre della vittima vive a Marsala da dove due anni fa si è trasferita Fatima, poi raggiunta dal fratello Mohamed. Era stata un'amica della madre a consigliare il trasferimento di Fatima a Dronero, dove vivono oltre 250 marocchini (su un totale di 7300 abitanti, di cui più di un migliaio immigrati).
Ieri non era andata al lavoro, perchè mancavano pezzi da assemblare, ed era rimasta tutto il giorno a casa Fatima Mostayd. Di solito, all'ora in cui è stato fatto risalire il delitto (orientativamente fra le 16 e le 17) la ragazza non è in casa ma al lavoro «e forse - racconta una vicina, Fatima, anche lei marocchina - chi l'ha uccisa lo sapeva. Certo è un mistero: la ragazza - aggiunge - non mi aveva mai confidato di avere paura o di essere molestata da qualcuno». «Era felice - continua Fatima - l'ho incontrata ieri mattina al mercato: era sposata da due mesi e stava facendo le pratiche di ricongiungimento familiare per fare arrivare suo marito dal Marocco in Italia», aggiunge la donna riferendo questo particolare sul quale i Carabinieri non hanno ancora conferme. «Era una ragazza seria, brava - conclude Fatima - aveva amiche, ma non frequentava nessun ragazzo e sognava di avere presto un figlio».
9,00 - Era partita da Marsala per cercare fortuna in Piemonte. Ha invece trovato la morte. 16 coltellate all'addome hanno ucciso la diciannovenne marocchina Fatima Mostayd.
Il corpo è stato trovato dal fratello sedicenne che si era assentato da casa per poco più di un'ora. Visto il corpo della sorella in una pozza di sangue, il ragazzo ha subito avvertito il 118, ma quando i medici sono arrivati sul luogo della tragedia per la
ragazza non c'èra più nulla da fare. Fatima dopo la morte di entrambi i genitori aveva deciso di trasferirsi insieme al fratello nella cittadina piemontese da Marsala . La scelta era ricaduta su quel paese perché era lì che vivevano dei loro connazionali conosciuti a Marsala.
La giovane si era subito integrata nella comunità di Dronero trovando anche lavoro in una ditta che assembla biciclette, ed era considerata una brava ragazza. “Era una splendida ragazza, non aveva grilli per la testa”. Così l'ha descritta un'amica, che ha anche testimoniato di un matrimonio contratto in Marocco da Fatima.
Chi poteva volere la sua morte?
Sicuramente una persona che lei conosceva molto bene, dal momento che gli investigatori non hanno rilevato alcun segno di forzatura alla porta. Il giallo è ancora aperto. Gli investigatori attualmente ”scagionano” il fratello della giovane da ogni responsabilità continuando a indagare attraverso ispezioni nei dintorni dell'abitazione della vittima, alla ricerca dell'arma del delitto, e interrogatori di connazionali e colleghi di lavoro di Fatima nella speranza di dipanare il mistero.