Rino Germanà. Oggi è questore a Forlì. Sin da subito Germanà indicò la pista mafiosa come possibile base investigastiva per l'omicidio. Germanà si nel 1992 a Mazara del Vallo da un attentato che avevano preparato per lui i killer di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro in testa.
Germanà è solo uno dei 300 testi che verranno ascoltato in un processo che si prevede abbastanza serrato, e che, nella migliore delle ipotesi, si concluderà ad inizio 2012. Il Presidente della Corte d'Assise di Trapani, dove si tiene il processo, Angelo Pellino, ha stabilito i tempi con gli avvocati della difesa, quattro (gli imputati sono il capomafia trapanese Vincenzo Virga e il killer di mafia Vito Mazzara) e con le quindici partici civili. A febbraio ci sarà udienza il 16. Poi, da marzo, appuntamento ogni mercoledì.
Oltre a Germanà, tra i testi previsti ci sono il "faccendiere" Francesco Elmo (che ha accennato più volte al possibile traffico di rifiuti tossici in provincia di Trapani), i big socialisti degli anni '80 in Sicilia, Pietro Pizzo e Bartolo Pellegrino, il "guru" della comunità Saman Francesco Cardella (che però è in Nicaragua...).
Una curiosità: sono stati esclusi, per un vizio procedurale, i testi chiesti dalla famiglia Rostagno (la compagna Chicca Roveri, e la figlia Maddalena). Si trattava comunque, per lo più, di testi già previsti ed inclusi in altre liste.