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17/02/2011 16:14:37

La rivoluzione egiziana raccontata da una studentessa di Petrosino.

Alla domanda su come fosse ora la situazione ad Alexandria risponde dicendo che tutti i giovani sono costretti a rimanere chiusi in casa a causa anche della liberazione di criminali di rilevanza notevole, e per questo motivo l’esercito si è adoperato barricando la città con mezzi blindati. “Ho avuto molta paura, quando ho ricevuto la notizia dal consolato italiano, che invitava tutti gli italiani presenti nelle zone delle manifestazioni, come il Cairo, o la stessa Alexandria, a barricarsi in casa per motivi di ordine pubblico” commenta come prima battuta. Nel corso dell’intervista ha voluto soffermarsi sulle realtà che dominano nell’ambiente scolastico di Alexandria,dicendo: “certamente i ragazzi della mia età sentono non poco i problemi che si stanno verificando in tutto l’Egitto, perché la maggior parte di loro vive di persona,anche tramite la famiglia, le realtà in cui sono immersi; per 5 mesi ho vissuto in un ambiente in cui si palpavano le ostilità, espresse con restrizioni, quali ad esempio: il coprifuoco, che non permetteva totalmente alcuna forma di libertà.”

Aggiunge che l’unica soluzione possibile per far si che la situazione ritorni stabile sia il ritiro volontario del governatore Mubarak, cosa che ormai si è avverata qualche giorno fa.
In ultima istanza aggiunge anche : “Io ritornerò a Alexandria, li ho lasciato molti amici, che ancora aspettano me”.

 

Francesco Torre

Mirko Felicetti