Sull'isola, intanto, sono ripresi i ponti aerei e navali per alleggerire il centro stipato con quasi 2 mila persone. Ed entro pochi giorni sarà pronto il Villaggio della solidarietà a Mineo (Catania), nel residence degli Aranci, che ospitava militari americani di stanza a Sigonella.
A Lampedusa c'è tuttavia tensione tra i tunisini preoccupati per l'ipotesi che possano essere rimpatriati. Alcuni di loro sostengono di avere raccolto queste voci, che non hanno però alcuna conferma ufficiale, dai loro parenti in Tunisia. E c'è chi ha minacciato scioperi della fame, anche se poi la situazione si è tranquillizzata.
Rassicurazioni hanno avuto il sindaco Bernardino De Rubeis e la sua vice, la senatrice Angela Maravantano (Lega), che in mattinata hanno incontrato il ministro dell'Interno Roberto Maroni al Viminale. "In una decina di giorni - ha riferito il sindaco - il ministro mi ha detto che i tunisini saranno trasferiti dal Centro di accoglienza di Lampedusa". Un volo con 97 a bordo è partito alla volta di Bari, mentre altri settanta - tra cui gli ultimi 30 minori rimasti - erano stati imbarcati su un traghetto di linea per Porto Empedocle.
Un aiuto fondamentale allo 'svuotamento' dell'isola potrà arrivare dall'apertura del Villaggio di Mineo che, ha spiegato Maraventano, "avverrà entro mercoledì prossimo secondo quanto assicuratoci da Maroni". Lì - è il progetto del Viminale - troveranno posto tutti i richiedenti asilo attualmente ospitati nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo).
In queste ultime strutture, così liberate, potranno essere trasferiti i 5.000 clandestini sbarcati a Lampedusa nell'ultimo mese. Sono 11 i Cara operativi su tutto il territorio nazionale, con una capienza di oltre 3mila persone. Ma dopo il sindaco di Mineo, oggi è stato il governatore della Sicilia a frenare. Raffaele Lombardo ha scritto infatti una lettera al ministro per chiedere di coinvolgere "sia l'amministrazione regionale siciliana, sia gli enti locali, in ogni decisione da prendere sulla destinazione da assegnare agli immigrati giunti sulle coste italiane nelle ultime settimane".
A rendere complicate le operazioni, lo spettro di una ripresa degli sbarchi dopo alcuni giorni di stop. In serata è stato soccorso un barcone avvistato a circa 12 miglia dall'isola, con 26 immigrati a bordo, tutti maschi. L'imbarcazione è stata quindi scortata sull'isola da due motovedette della Guardia costiera. I passeggeri hanno detto di esser partiti da Djerba, nel Sud della Tunisia.