In alcune città italiane (poche ancora, purtroppo!) è possibile avere l'elenco dei pediatri disponibili in zona già preso i reparti di maternità. Dappertutto comunque, negli uffici ASP dove si effettua la scelta del medico, esistono elenchi aggiornati e pubblici, reperibili ormai quasi in tutta Italia sui siti delle Regioni nell'area dedicata alla sanità. Per scegliere il pediatra generalmente bisogna recarsi presso l'ufficio ASP più vicino alla propria abitazione, dichiarare la nascita del figlio, fornire all'impiegato il suo nome, cognome e data di nascita. Non è necessario esibire alcun certificato, perché in Italia vige ormai da un bel po' di tempo la regola dell'autocertificazione (il genitore dichiara i dati anagrafici del figlio, la ASP, se ha motivi di ritenere la dichiarazione non veritiera, controlla di sua iniziativa presso lo stato civile).
Nonostante il bambino trascorra i primi giorni di vita in ospedale o in clinica, dove sicuramente è adeguatamente assistito, è ugualmente importante stabilire un rapporto immediato con lo specialista che lo seguirà per tutta l'infanzia. Infatti, già nei primi giorni successivi alla dimissione del neonato dall'ospedale o dalla clinica, potrebbero presentarsi dei problemi, ed è bene sapere a chi rivolgersi; inoltre i genitori, specialmente se inesperti, potrebbero aver bisogno di consigli.
Alcuni ospedali o cliniche offrono un servizio di ambulatorio per i neonati a cui i neo-genitori vengono invitati a rivolgersi; si consiglia di farlo solo se proprio non avete altra scelta, è preferibile infatti sintonizzarsi subito sulla lunghezza d'onda del pediatra che si occuperà con continuità del bambino. La pediatria è si una “scienza”, ma è in un certo senso anche un'arte; perciò ogni pediatra ha il suo personale criterio per consigliare i genitori e orientare le loro scelte; rivolgersi a più di uno specialista può ingenerare equivoci, incertezze, malintesi, che non fanno bene alla serenità dei primi giorni di convivenza fra i genitori e il nuovo nato.
2° Segui il programma di visite che il tuo pediatra suggerisce.
La seconda regola è quella di seguire scrupolosamente il programma di visite di controllo (bilanci di salute) che il vostro pediatra vi suggerisce. Scelto il pediatra e preso il primo contatto con lui o lei informatevi e seguite le scadenze dei “tagliandi” per controllare salute, crescita e sviluppo del bambino, e anche per parlare dei piccoli problemi di ogni giorno, seguire l'allattamento e programmare lo svezzamento, organizzare il calendario delle vaccinazioni. Se il bambino o la bambina non hanno particolari problemi non è necessario chiedere visite supplementari, però evitate di saltare i “tagliandi” perché potreste perdere il filo del discorso e ridurre l'efficacia di un dialogo costante con il pediatra.
3° La puntualità è un vantaggio per tutti.
Nello svolgimento di una normale giornata di ambulatorio pediatrico non sempre è possibile prevedere tutto quello che può capitare, come pure non sempre una famiglia riesce a spostarsi e ad organizzarsi come vorrebbe. Per questi motivi ci possono essere dei piccoli ritardi; se questi sono ragionevoli, non ci saranno perdite di tempo e di disfunzioni e, di conseguenza, l'assistenza che il pediatra potrà offrirvi sarà migliore. Ma se molte famiglie arrivano in ritardo (oppure molto in anticipo) ostacoleranno l'attività del pediatra e peggioreranno la qualità del suo lavoro e il livello dell'assistenza prestata ai pazienti. Se avete qualche problema con il vostro appuntamento perciò avvertite per tempo lo studio del pediatra.
4° Impariamo ad usare il telefono.
Il vostro pediatra trascorre al telefono una parte consistente della sua giornata di lavoro e voi stessi sapete quanto sia importante parlare con lui in caso di necessità. Non trascurate di comunicargli quello che vi sembra indispensabile, ma quando gli telefonate, ricordatevi sempre che state consultando un medico a cui fanno riferimento centinaia di famiglie. È meglio perciò che le telefonate siano: il più brevi possibile, per non impedire ad altri genitori di mettersi in contatto con lui; documentate: procuratevi carta e penna per prendere appunti, ricordatevi di dirgli con precisione tutto quanto è necessario.
5° Meglio soli...
Non dimenticate però che ogni consultazione con il vostro pediatra richiede attenzione e concentrazione; per voi è importante essere esaurienti nel fare le vostre domande o raccontare quello che è successo, per il pediatra è indispensabile visitare con calma, riflettere su quello che ha visto, prendere decisioni importanti, a volte in pochi minuti. Per questo troppe persone in ambulatorio potrebbero diventare un problema, le troppe chiacchiere e la confusione non vi aiuteranno a capire e farvi capire.
6° Meglio consultare il pediatra prima di precipitarsi in ambulatorio.
Uno dei pregi maggiori della pediatria di famiglia è di essere un servizio specialistico gratuito e direttamente accessibile per chiunque, senza liste d'attesa, burocrazia e ticket. Tutti hanno il diritto di consultare il pediatra come e quando vogliono; il pediatra ha il dovere di starvi ad ascoltare e intervenire, per quello che può e sa, a difesa della salute di vostro figlio. A volte si può verificare che i genitori scambiano per problemi quelli che sono fenomeni banali e decidono i recarsi dal pediatra e chiedere di visitare il piccolo paziente più spesso di quanto sia utile. L'ambulatorio si affolla all'improvviso, il lavoro diventa difficile e frettoloso, può addirittura capitare che, nella confusione, si trascuri un bambino che ha veramente bisogno. Può darsi che una breve chiacchierata basti a dissipare le ansie e a sciogliere i dubbi, con grande risparmio di tempo e di fatica per tutti.
7° In caso di febbre mantenete sempre la calma.
La febbre è come il “lupo mannaro”; fa paura, ma non fa male a nessuno. Se vostro figlio ha la febbre, cominciate tranquillamente ad usare la medicina giusta (è quella che il vostro pediatra vi consiglia sempre) e aspettate un po'. Se oltre alla febbre ci sono sintomi che vi sembrano diversi dal solito, oppure se avete la sensazione che il bambino stia veramente male, consultate il vostro pediatra, ma evitate di precipitarvi in ospedale; il pronto soccorso è lì per aiutare i malati gravi che hanno bisogno di cure immediate, non per curare le influenze e i mal di gola. Se è necessario spostare un bambino con la febbre (per portarlo dalla nonna che lo accudisce, o dal dottore che lo visita), potete farlo tranquillamente. Non c'è nessun rischio.
8° Accertamenti e analisi solo se necessari.
Accade frequentemente che i genitori, per rassicurarsi sullo stato di salute dei propri figli, chiedano di fargli fare “tutte le analisi”. Bisogna dire subito con franchezza: è una richiesta che non sta né in cielo né in terra. Un'analisi di laboratorio ha valore solo se ci aiuta a rispondere ad una domanda precisa: “all'origine di questo o quel sintomo c'è o non c'è una malattia?” Esistono analisi “giuste”, scelte con cura per rispondere ad ogni dubbio diagnostico, ma le analisi fatte “a caso” in un bambino in cui non c'è nessun sintomo da spiegare, seguendo un elenco più o meno standardizzato, non servono a nulla. Sono uno spreco di tempo e di denaro e portano angosce e paure ingiustificate. Lasciate che a decidere sia il vostro pediatra, sempre e soltanto quando avrà un vero dubbio o vorrà approfondire una diagnosi. Attenti anche allo “shopping” della salute; molti genitori hanno l'abitudine di consultare specialisti con la facilità con cui si compra un nuovo paio di scarpe. Lasciate allora al vostro pediatra la scelta di consultare o meno uno specialista e quale specialista eventualmente interpellare; lui sa come muoversi nel labirinto della sanità.
9° Non andate mai in ospedale senza sentire il vostro pediatra.
Una porta sempre aperta, un posto accogliente, dove si può essere ospitati in qualunque momento, un posto veramente “ospitale”: questo è il significato della parole ospedale, gestito da religiosi, era un luogo sempre aperto dove chiunque poteva rivolgersi per chiedere assistenza e aiuto. Oggi le cose sono un po' diverse. Gli ospedali moderni sono un concentrato di professionalità e tecnologia, dove si curano le malattie difficili; sono più confortevoli di una volta, ma non sono il posto giusto per “chiedere ospitalità”. Molti lo dimenticano, e corrono in ospedale anche quando basterebbe rivolgersi al proprio medico. Non è una buona idea e vediamo il perché. L'ospedale, è fatto per le malattie, il pronto soccorso per curare le urgenze e cercare di salvare la vita di chi rischia di perderla; non è giusto intasarlo per un mal di gola, un po' di febbre o qualche macchiolina. In ospedale ci si va quasi sempre di corsa, ma, se i sintomi non sono gravi, si rischia poi di fare lunghe code per dare la precedenza a chi sta male sul serio. Quando arriva poi il momento di essere visitati, spesso la risposta è (necessariamente) frettolosa e il consiglio è.. “rivolgetevi al vostro medico”. Tanto vale andarci prima; è vero il suo ambulatorio non può essere aperto 24 ore, spesso sarà necessario rimandare la visita al giorno dopo, ma a volte aspettare serve anche a capire.
10° Non rinunciare troppo presto al vostro pediatra.
Quando vostro figlio sarà cresciuto, il suo pediatra sarà diventato per voi un vecchio amico: vi conoscerà da molti anni, forse addirittura da quando il bambino è nato. Nessuno meglio di lui sa valutare serenamente ogni problema e dare il consiglio giusto. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale offre l'opportunità di far assistere i bambini da uno specialista in pediatria fino al compimento dei 14 anni, sarebbe sciocco non approfittarne.
Dott. Angelo Tummarello
Pediatra di famiglia
Ricercatore e divulgatore scientifico
Marsala
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