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06/03/2011 01:00:00

Il Centro Scontrino a Trapani

«Stavano tutti assieme, mafiosi, politici, imprenditori, nobili, sacerdoti, funzionari comunali, ufficiali dei vigili urbani. Tutti iscritti alla loggia massonica Iside 2 (Francesco Viviano - Repubblica, 11 aprile 1989)
Dalla relazione della Commissione parlamentare sulla mafia:
"Le affiliazioni massoniche offrono all'organizzazione mafiosa uno strumento formidabile per estendere il proprio potere, per ottenere favori e privilegi in ogni campo, sia per la conclusione di grandi affari sia per “l'aggiustamento” di processi, come hanno rilevato numerosi collaboratori di giustizia …”.
Giovanni Grimaudo era il presidente del Centro Studi e coordinava gli “affari” nelle sei logge dai nomi esotici di Iside, Osiride, Iside 2, Ciullo d’Alcamo, Cafiero e Hiram.
“… sulle quali incombeva, con funzioni da immaginare ben più concrete ed impegnative di quelle rituali solitamente attribuite ai “gran maestri” l’autorevole e facoltoso commercialista Pino Mandalari, amministratore personale di Totò Riina”. ( G. C. Marino. Storia della mafia. 1998. Roma. Newton Compton. Pag. 255)
Ecco dimostrato il legame tra mafia e massoneria nella persona del Mandalari, fra l’altro, amministratore di numerose altre società che facevano capo ai Vernengo, ai Badalamenti, a Giuseppe Giacomo Gambino, ai Greco, a Diego Madonia e a molti altri boss.
Era assolutamente prevedibile e naturale che Cosa nostra e i suoi sodali siciliani fossero, per così dire, attratti ed inseriti nel circuito nazionale ed internazionale, non solo per gestire ingenti capitali, ma anche per rafforzare i rapporti tra le due sponde dell’Atlantico cui erano interessati la NATO, la CIA e il Vaticano per bloccare il comunismo e la P2 con la schiera di faccendieri interessati ad assumere il controllo dello Stato.