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07/03/2011 09:47:35

Beni confiscati, Palermo maglia rosa

E con gli ultimi 54 beni destinati salgono a 427 i beni destinati da maggio 2010. Le aziende confiscate sono 1.377, di cui in gestione da destinare 232. Quasi la meta' delle aziende confiscate
(37,55%) sono ubicate in Sicilia, seguita dalla Campania (19,61%) e dalla Lombardia (14,23%). Questi i numeri con cui l'Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati chiude il 2010, anno che l'ha vista nascere con decreto legge n.4 del 4 febbraio 2010, convertito in legge n. 50, il 31 marzo 2010.

L'Agenzia ha personalita' giuridica di diritto pubblico ed e' dotata di autonomia organizzativa e contabile ed e' sotto la vigilanza del ministro dell'Interno. Alla struttura, che ha sede a Reggio Calabria e a Roma, e' assegnato un contingente di trenta unita' di personale. A guidare l'Agenzia, il prefetto Mario Morcone. E oggi, in collaborazione con l'Agenzia, l'associazione 'Libera' di don Luigi Ciotti festeggia i 15 anni dall'entrata in vigore della legge 109 del 1996 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati con l'iniziativa 'Prendiamoci bene: e' Cosa Nostra! Giornata di apertura dei beni confiscati alle mafie':una settimana di visite guidate e iniziative in tutta Italia con la partecipazione di scuole, cittadini, associazione, scout, parrocchie.

 

Con l'ultima riunione del Consiglio direttivo dell'Agenzia, sono stati dunque destinati 54 nuovi beni confiscati, di cui 50 immobili, costituiti in prevalenza da appartamenti, locali, terreni e 4 beni aziendali, costituiti, tra l'altro, da strutture operanti nel settore della ristorazione, nonche' da un impianto di produzione di calcestruzzo e dai silos di stoccaggio. Tra i nomi delle confische, figurano gli Aquino in Calabria e i Zagaria in Campania. In particolare, in Calabria sono stati assegnati alcuni fabbricati per destinarli a caserma e alloggi di servizio per l'Arma dei Carabinieri. In Campania, sono stati destinati provvisoriamente al Comune i circa 200 ettari della ex tenuta agricola ''La Balzana'' a Santa Maria la Fossa (Caserta), proveniente dalla confisca Schiavone-Bidognetti.

 

L'operazione ha come obiettivo il rilancio economico dell'area come motore agricolo, e anche attraverso lo sviluppo progettuale per nuove fonti di energia alternativa. Le regioni coinvolte da tali destinazioni sono, nell'ordine, Calabria (28 beni), Campania (8), Sicilia (7), Lombardia (6) ed Emilia Romagna (5). E' stata poi disposta la rottamazione di 52 mezzi confiscati, tra veicoli e macchine operatrici, con oltre 10 anni di vita, portando cosi' a circa 770 le vetture inefficienti non piu' in gestione. I veicoli erano custoditi in Sicilia (26), Calabria (10), Lazio (4), Campania (3), Veneto (3), Puglia (2), Lombardia (2) e Piemonte (2).