Saverio Romano, neoministro delle Politiche Agricole, in un colloquio con La Stampa prova a chiarire quello che definisce un “equivoco” con il Quirinale che ha espresso perplessità sulla sua nomina. Il ministro aveva parlato di ‘inesattezza’ in una nota del Quirinale in cui si faceva riferimento a sue imputazioni, a ciò é seguito un comunicato del Colle in cui si negava, appunto, l’inesattezza ma Romano insiste: “Invece è stato detto: se si legge bene il comunicato si parla di imputazioni e le imputazioni non sono astratte”.
Romano ci tiene comunque a far sapere del suo rispetto per il Capo dello Stato, al punto che afferma: “Io l’ho votato”. Ma poi ritorna sulla nota del Colle. “Il fatto che ci sia stata una rettifica, per il Quirinale è già una cosa dolorosa – afferma – . Ecco io mi fermo qui. Io sono tranquillissimo. Di Matteo (il pm, ndr) non è uno che fa sconti. Sono assolutamente sicuro – conclude il ministro – che ci sarà l’archiviazione, non ho nulla da temere”.